Un’alunna delle medie di Arzachena vince i giochi matematici e sfida i pregiudizi di genere

I risultati di un’alunna di Arzachena.

Una ragazza di Arzachena vince i giochi matematici dell’Università Bocconi, sfidando tutti i pregiudizi e gli stereotipi che vedono le scienze come una ”cosa per maschi”. Si chiama Emilia Campominosi e frequenta la 3E di una scuola media e si è classificata prima per la propria categoria nella provincia di Sassari.

Un risultato che ha l’ha portata il 14 maggio scorso all’Università Bocconi di Milano. “É stata un’esperienza bellissima ed emozionante”, ha commentato Emilia che si è esercitata giornalmente con i test messi a disposizione dall’università. Proprio giovedì sera sono state pubblicate le classifiche finali e la ragazza, mentre era a cena in viaggio d’istruzione, ha saputo di aver raggiunto un risultato favoloso: terza in tutta la Sardegna, 91 esima tra oltre 550 partecipanti.

Nella sala ristorante tutti i compagni delle cinque terze, i docenti partecipanti al viaggio d’istruzione e la dirigente, saputa la bellissima notizia, l’hanno acclamata con un grande applauso. Mentre la professoressa Anna Cenni, referente del progetto, si dice onorata di aver potuto accompagnare Emilia in questa avventura ed è orgogliosa di tutti i ragazzi che si sono messi in gioco partecipando con tanto entusiasmo e tanto impegno.

Anche i suoi compagni della scuola media dell’Istituto Comprensivo di Arzachena 1, infatti, hanno raggiunto risultati ottimali. Quasi 80 alunni si sono voluti cimentare nelle prove eliminatorie interne all’istituto per creare la squadra che ha partecipato ai quarti di finale e alle semifinali.

Il risultato importante di Emilia sfata gli stereotipi di genere che vedono la matematica e le materie scientifiche come appannaggio dei maschi. Un luogo comune storico che ancora scoraggia le bambine dallo studio e non aiuta a ottenere buoni risultati scolastici, frenando la possibilità di intraprendere carriere economicamente più appaganti.

Ma Emilia è l’esempio che non è vero che le femmine sono meno portate per le scienze. “Nel nostro istituto- afferma la dirigente Monica Paparelli- le gare matematiche vedono molte ragazze protagoniste ed Emilia ci riempie doppiamente di orgoglio: come giovane interprete della disciplina considerata la più alta categoria dell’intelletto immaginativo, e come rappresentante delle ragazze che non temono di cimentarsi nelle discipline STEM (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica) contro ogni pregiudizio di genere. Questo è il risultato di un lavoro costante di docenti appassionate come le professoresse Cenni, Musumeci, Vitiello che sanno coinvolgere alunne ed alunni in attività innovative, dal sapore di scienza e con lo sguardo verso il futuro”.

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