Budoni, un nuovo sistema di filtrazione per una migliore qualità dell’acqua

Sarà avviato martedì.

Per il potabilizzatore di Budoni centro in arrivo il nuovo impianto di ultrafiltrazione. Martedì i tecnici di Abbanoa avvieranno il nuovo sistema innovativo che consentirà non solo di avere acqua di migliore qualità, ma anche di raddoppiarne la produzione: dagli attuali 50 litri al secondo a ben 100 litri al secondo.  Il nuovo macchinario è arrivato nei giorni scorsi e sono ora in corso gli interventi di installazione. Alimenterà il centro abitato di Budoni, Tanaunella, Limpiddu, San Gavino, Malamurì, San Silvestro, Birgalavò, Agrustos, Ludduì, Ottiolu e Zona Ponte.

“Abbiamo lavorato cinque anni per avere un’acqua di qualità”, commenta il sindaco Giuseppe Porcheddu, “voglio ringraziare Abbanoa per questo percorso condiviso con l’amministrazione comunale che ho l’onore di continuare a rappresentare. Da oggi pensiamo ad altre questioni aperte con Abbanoa: vedi la soluzione del problema integrato che riguarda il tratto di costa che da Tanaunella va’ al confine sud di Matta e Peru”.

Abbanoa ha ereditato un sistema di approvvigionamento idrico della zona con parecchie criticità. Zone servite in principio da tubicini di plastica erano cresciute esponenzialmente ma senza un adeguamento delle infrastrutture. L’unica fonte d’approvvigionamento è sempre stato l’invaso del Maccheronis che garantisce una risorsa di pessima qualità.

L’investimento che sta portando avanti Abbanoa è di circa 300 mila euro ai quali si aggiungono ulteriori 200mila euro negli interventi di efficientamento delle reti idriche che riguardano anche alcune frazioni di Torpè. Il piano messo a punto da Abbanoa, infatti, prevede anche la realizzazione di quasi due chilometri di nuove condotte al servizio di Strugas, Talavà e Brunella: i cantieri saranno conclusi entro la fine del mese. A seconda delle esigenza saranno alimentate o dalla sorgente di Frunch’e Oche o dal potabilizzatore di Budoni centro.

Le nuove condotte saranno al servizio anche dei centri di San Pietro, Luttuni e Lutturai. In questo modo si potrà dire addio alla vecchia tubatura in fibrocemento che ha un diametro insufficiente per garantire il servizio nel periodo estivo quando i consumi aumentano, ma è anche soggetta a continue rotture. Andrà in pensione anche il vecchio potabilizzatore di San Pietro, del tutto inadatto a trattare le acque eccessivamente torbide del Maccheronis fornite tramite le condotte del Consorzio di Bonifica.

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