Un grave atto vandalico ha riguardato la scorsa notte il depuratore di Sa Corroncedda a Olbia. Ignoti hanno appiccato un incendio all’interno dei locali che ospitano gli uffici dell’impianto dopo aver forzato la porta d’ingresso. Fortunatamente non sono stati danneggiati i macchinari del processo di depurazione ma i danni, in fase di quantificazione, sono comunque ingenti.
L’allarme è scattato alle 23 e 34: i responsabili dell’azienda di conduzione dell’impianto sono arrivati in pochi minuti assieme ai carabinieri. Arrivati in prossimità del depuratore hanno notato le fiamme e chiamato immediatamente i Vigili del Fuoco che hanno domato l’incendio. Nella mattinata odierna sono stati eseguiti ulteriori rilievi dalla Polizia scientifica, Vigili del Fuoco e carabinieri per gli accertamenti del caso. L’atto doloso ha interessato i locali di segreteria e archivio dove è presente la documentazione riguardante lo smaltimento rifiuti e bottini.
Sui motivi del raid sono in corso gli accertamenti da parte degli inquirenti. Non si esclude nessuna pista: dal semplice atto vandalico al furto. Nel corso degli anni Abbanoa ha subito numerosi raid incendiari che hanno riguardato propri mezzi di autospurgo, edifici e archivi. Sullo smaltimento dei liquami da anni Abbanoa sta portando avanti una profonda azione mirata di contrasto all’illegalità è quella che parallelamente sta interessando i controlli dei conferimenti di reflui nei depuratori da parte di autospurgo privati.
“Subiamo un fenomeno fisico strano, quello degli “incendi itineranti”, che seguono le azioni e le nostre verifiche su allacci e scarichi abusivi, oltre che sulla qualità delle opere vecchie e nuove del Servizio idrico integrato”, commenta il direttore generale di Abbanoa, Sandro Murtas: “Gli incendi seguono la nostra azione di legalità che ha portato da un lato alla razionalizzazione del sistema delle progettazioni interne e dall’altro a quattromila denunce di allacci e scarichi abusivi. In questo periodo stiamo intensificando il controllo sulla costa e il corretto conferimento dei rifiuti speciali scaricati con gli autospurgo a Sa Corroncedda. Niente è andato perso: tutte le registrazioni erano già state acquisite nel sistema centrale di Abbanoa”.
Il volume totale di liquami provenienti da fosse settiche trasportato negli impianti autorizzati della Gallura (Olbia, Golfo Aranci, Arzachena e Budoni) nel corso di un anno è di appena 8mila metri cubi: ovvero l’equivalente di quanto produce un villaggio di appena un centinaio di persone. Una quantità troppo esegua e irrealistica per una realtà come la Gallura fatta di numerose case sparse, spesso in località non raggiunte da reti fognarie. Abbanoa ha richiesto la verifica puntuale dei conferimenti dei reflui da smaltire. Più volte sono giunte segnalazioni di autospurgo sorpresi a sversare liquami in pozzetti fognari. Ancora più numerosi sono i casi di arrivi anomali di liquami presso gli impianti di depurazione che si presume siano riconducibili a carichi svuotati illecitamente ovvero a concentrazioni di carico inquinante in alcune zone lacustri, in rio e finanche in spiaggia non dovute a malfunzionamenti di impianti e sollevamenti fognari.