A Olbia si beve meno, l’impatto del nuovo Codice della strada sui ristoranti

L’impatto del nuovo Codice della strada a Olbia.

Con il nuovo Codice della Strada, anche Olbia affronta un cambio di paradigma nel rapporto tra consumo di alcolici e guida. Pur mantenendo il limite legale del tasso alcolemico a 0,5 grammi/litro, la normativa ha inasprito sanzioni e introdotto strumenti come l’alcolock. Si tratta di un dispositivo che impedisce l’accensione del veicolo se il conducente ha consumato alcol, al fine di disincentivare anche minimi eccessi. Chi supera il limite di 0,5 grammi/litro rischia multe da 573 euro fino a 6000 euro con la sospensione della patente fino a 2 anni, e con l’arresto in particolari casi, con pene più severe per recidivi e neopatentati. Tutto ciò allo scopo di rafforzare il messaggio di “tolleranza zero”.

Questa percezione di maggiore severità ha subito inciso sulle abitudini dei consumatori e sulle attività dei ristoratori, con effetti evidenti anche a Olbia. In città, il 90% dei ristoratori e gestori di bar consultati ha registrato un calo significativo delle vendite di alcol, soprattutto la sera. Quasi azzerati gli “ammazza-caffè”, ridotti in modo rilevante i digestivi alcolici. Ivana, che gestisce un bar molto frequentato, ci confida che ora molti clienti preferiscono optare per una singola birra in luogo di uno o due calici di prosecco. Qualcuno sceglie drasticamente di rinunciare a bevande alcoliche preferendo cocktail o bevande analcoliche.

Nonostante riconoscano l’importanza della sicurezza stradale, molti gestori lamentano introiti significativamente ridotti. Le percentuali lamentate variano dal 25 al 35%. Alcuni corrono ai ripari, cercando sistemi per limitare le perdite e contestualmente incentivare un consumo responsabile. Il gestore di un bar, intervistato, ha pensato di introdurre un etilometro nel suo locale per consentire ai clienti di verificare il proprio tasso alcolemico ritenendolo una soluzione adeguata per mettere il cliente in condizione di non correre rischi. Qualche ristoratore, ispirato al progetto di Assoenologi, ha deciso di offrire al cliente la possibilità di portare a casa la bottiglia di vino, riducendo sprechi e rischi, incentivando a consumare il vino nelle mura domestiche.

I ristoratori locali si trovano dunque di fronte a una doppia sfida: affrontare il calo della domanda e promuovere la cultura del bere consapevole. Salvatore, ristoratore olbiese, commenta: “Nessuno vuole mettere a rischio la sicurezza stradale, ma il calo delle vendite ci impone di adattarci. Stiamo cercando di trasformare l’attività per rispondere a queste nuove esigenze”.

Queste limitazioni consentono di “fare di necessità virtù”: c’è chi decide di lasciare a casa la macchina e andare a piedi al proprio locale preferito perché “fa anche bene al portafoglio – facendo riferimento alle possibili sanzioni – e anche alla salute” e chi sceglie di designare un “guidatore sobrio”, dimostrando attenzione alla sicurezza stradale. L’auspicio è che queste nuove abitudini contribuiscano a ridurre gli incidenti stradali e promuovano modelli di convivialità più sostenibili.

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