Soffrire di Celiachia in Gallura è un problema, gravi carenze nell’assistenza

In Gallura per la celiachia manca l’assistenza essenziale

A chi soffre di celiachia, in Gallura non viene fornita l’assistenza essenziale. Dal 2017, i LEA (Livelli di assistenza essenziale) annoverano la celiachia tra le malattie croniche e invalidanti. Per questo, chi ne è affetto potrebbe avvalersi, in regime di esenzione, di specifiche prestazioni sanitarie e di un sostegno finanziario per acquistare prodotti senza glutine. Tuttavia, in Gallura e in tutto il resto della Sardegna, nel supporto ai celiaci, sono ancora presenti gravi carenze. Giulia Scanu, presidente dell’Aic Sardegna: “Non abbiamo i centri di riferimento, non abbiamo dietisti che ci seguono al momento della diagnosi. Ancora paghiamo l’anti-endomisio, perché il nomenclatore sardo non è aggiornato. Olbia aveva un ambulatorio con una dottoressa che ora è andata in pensione. A quanto mi risulta, non è stato dato in carico ad altri”.

La situazione regionale

La Sardegna dovrebbe avere sette centri dislocati in tutto il territorio. Questi, tra le altre cose, dovrebbero poter effettuare determinate prestazioni diagnostiche come quella genetica o l’endoscopia digestiva. Dovrebbero anche avere medici con comprovata esperienza in diagnosi e cura della celiachia, dermatologi e dietisti. Servizi che, appunto, non vengono erogati. Tuttavia, un segnale positivo c’è: “La Regione – continua la presidente – sta lavorando alla dematerializzazione, come approvato con la delibera 29/12/2023. Allo stato attuale, noi abbiamo ancora dei buoni cartacei mensili, che possiamo usare solo in farmacie/negozi specializzati che hanno stipulato la convenzione con la Asl”.

“Inoltre, questi buoni hanno valore circoscritto a una determinata zona: ad Oristano, per esempio, non viene accettato il buono fatto a Cagliari – continua -. Ogni anno, poi, dobbiamo rinnovare la documentazione, nonostante la celiachia sia una malattia cronica. Nelle altre regioni, invece, questa trafila burocratica non c’è più e tutto passa attraverso tessera sanitaria, a vantaggio di pazienti e dell’azienda sanitaria stessa. Entro qualche mese, però, almeno questa incombenza verrà eliminata”.

La settimana nazionale della celiachia

In occasione della settimana nazionale della celiachia dall’11 al 19 maggio 2024, Arzachena e Tempio hanno aderito alla giornata a tema Tutti a tavola tutti insieme, in collaborazione rispettivamente con la società Serenissima e la cooperativa Solaria. Durante la giornata, presso le scuole dell’infanzia o primarie, viene servito un menù senza glutine a tutti i bambini, affetti o no da celiachia. “Siamo molto felici che da quest’anno si svolga la settimana della celiachia anche in Sardegna – conclude la presidente Giulia Scanu – e che molte scuole e aziende abbiano aderito al programma Tutti a tavola tutti insieme. Poter, per un giorno, mangiare “tutti insieme” è un modo per non far sentire diverso chi è celiaco, ma anche per dimostrare agli altri studenti e alle famiglie che accogliere un compagno o una compagna celiaci non è poi così difficile”.

“La celiachia è, infatti, una patologia sociale, che ha effetti sulle nostre relazioni e sui momenti di convivialità, per questo motivo si tratta di un momento importante di integrazione e sono grata per tutti i feedback che abbiamo ricevuto”. La presidente coglie anche l’occasione per annunciare che, da questa settimana, per i soci sarà attivo il servizio di consulenza gratuita nutrizionale e di assistenza psicologica.

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