I centri linguistici della Sardegna equiparati alle scuole chiedono di riaprire

Il rischio è di rimanere chiuse fino a settembre.

Tra i tanti disastri economici creati dal coronavirus, ce n’è uno che sta passando quasi totalmente sotto silenzio: è il rischio di sopravvivenza che corrono i centri di didattica dell’italiano per turisti stranieri che si trovano nella nostra Isola.

Strutture come il Centro Mediterraneo Pintadera di Alghero, la Scuola I like it e Studitalia di Olbia si vedono afferire al Miur per quanto riguarda le regole “anti Covid”, anche se delle scuole comunemente intese non hanno nulla: sono organismi privati che non beneficiano di sovvenzioni pubbliche, né hanno quadrimestri, registri, valutazioni.Eppure, sottostando alle regole della Scuola Pubblica, devono rimanere chiuse fino a settembre.

“Il ché equivale ad una sofferenza economica e finanziaria senza precedenti, che le sta portando sul lastrico – commentano i responsabili dei centri. Chiediamo alla Regione Sardegna e al Governo una riapertura immediata, nel rispetto delle norme che tutti gli esercenti privati sono chiamati a rispettare (uso delle mascherine, distanziamenti, divieto di assembramenti), che permetta loro di lavorare. Per questi centri è fondamentale poter ripartire prima possibile con i corsi d’aula in piccoli gruppi (da 2 a 8 studenti).

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