Il progetto del Cipnes per lo smaltimento dei rifiuti organici.
Per il Cipnes resta altamente strategico l’obiettivo di realizzare un impianto di digestione anaerobica con produzione della frazione organica da raccolta differenziata di circa 25mila tonnellate all’anno di biometano, a beneficio delle aziende dell’agglomerato industriale di Olbia, della popolazione di Olbia e dello stesso ospedale Mater Olbia.
“La discarica – dichiara Gianni Maurelli, nella sua veste di progettista – ha un carattere del tutto emergenziale e residuale, nel senso che il Cipnes dovrà utilizzarla fino al momento in cui l’impianto di Macomer sarà ultimato. A quel punto, le piccole discariche, in ogni territorio regionale, avranno solo una funzione di emergenza, se dovessero verificarsi dei fermi al termovalorizzatore”.
“Il biometano – prosegue Maurelli – rientra in un contesto di economia circolare in cui da un rifiuto viene prodotto sia il compost che il biometano. La stessa economia circolare verrà applicata per il trattamento del vetro, carta, cartone, plastica, lattine, alluminio”.
Il biometano, inoltre, coprirà il fabbisogno energetico di oltre il 40 per cento della città di Olbia e di una parte consistente delle aziende insediate nell’agglomerato industriale consortile. Con un rilevante risparmio della bolletta energetica e l’abbattimento delle tariffe per il trattamento dei rifiuti urbani e assimilabili (attualmente stimate su 3,5 milioni di metri cubi all’anno). I ricavi per incentivi dovrebbero essere di circa 3,5 milioni di euro.