Clonazione delle targhe e riciclaggio di suv rubati, 4 persone nei guai

L’operazione della polizia.

Il fenomeno della clonazione dei dati identificativi e l’alterazione dei documenti di circolazione, consente alle organizzazioni criminali la reimmissione sul mercato di veicoli di provenienza illecita perché provento di furto o anche di appropriazione indebita effettuati, sia sul territorio nazionale che oltreconfine.

Negli ultimi tempi, a conclusione di uno specifico monitoraggio sul territorio nazionale, la polizia stradale, attraverso le squadre regionali di polizia giudiziaria, ha avviato con particolare intensità verifiche sia sulla documentazione acquisita, all’atto dell’immatricolazione dei veicoli provenienti dall’estero (la cosiddetta nazionalizzazione), dalle agenzie pratiche auto e dalle locali motorizzazioni civili, che su diversi veicoli, che per la loro tipologia e provenienza potevano presentare una qualche criticità.

Il lavoro degli operatori delle squadre di polizia Giudiziaria e non si limita alla semplice verifica documentale ma ad ogni anomalia riguardante i dati identificativi dei veicoli, anche con l’ausilio di esperti formati a questo fine in forza alle squadre stesse.

In genere si tratta di veicoli rubati sia sul territorio nazionale che all’estero, i cui dati identificativi vengono abilmente alterati, ricalcando quelli di veicoli circolanti in altri paesi (cosiddetti cloni); altre volte, invece, per rinnovare l’identità del veicolo, che viene successivamente commercializzato con documenti rubati in bianco.

Nel 2017, in ordine crescente, i veicoli nazionalizzati in Italia provenivano dalla Germania, Spagna e Francia, per una percentuale incidente del 74%, mentre nel 2018 questa soglia si è incrementata sino all’81%. In tale contesto, la squadra di polizia giudiziaria ha di recente portato a termine un’operazione, che ha visto indagati in stato di libertà per riciclaggio di veicoli, quattro cittadini italiani.

Sono state sottoposte a verifica amministrativa due agenzie di pratiche auto del cagliaritano, coinvolte nella procedura di nazionalizzazione, e posta sotto sequestro una autocarrozzeria officina meccanica della provincia di Cagliari nonché sequestrati 9 Suv , di cui 6 Range Rover Evoque, per un valore approssimativo di circa 270.000 euro.

Gli accertamenti di verifica amministrativa, effettuati in parallelo alle attività di polizia giudiziaria, sono stati estesi a tutte le pratiche di nazionalizzazione presentate direttamente, o per il tramite di agenzie pratiche auto, agli uffici provinciali della Motorizzazione Civile. Le richieste di nazionalizzazione dei veicoli in Sardegna, hanno mantenuto un trend costante negli ultimi anni, attestando il valore medio intorno a 1500 richieste.

E’ proprio questa immissione sul mercato sardo di autoveicoli provenienti da altri paesi europei che alimenta il mondo oscuro del riciclaggio dei veicoli anche nell’Isola. Spesso il prezzo, all’apparenza conveniente e di molto sotto le quotazioni di mercato, invoglia gli utenti all’acquisto col rischio concreto della perdita sia del veicolo che del denaro, di solito versato con una transazione non tracciabile.

L’azione repressiva della Polizia Stradale nell’ambito del suddetto fenomeno criminoso, non può prescindere da un’azione di informazione verso gli utenti affinché si proceda all’acquisto di autovetture rivolgendosi a rivenditori affermati sul mercato e soprattutto prestando una maggiore attenzione agli acquisti in rete.

In ogni caso, laddove si concretizzasse il dubbio circa l’illegittima provenienza del veicolo, l’utente non dovrà indugiare a rivolgersi agli operatori delle squadre di polizia giudiziaria della polizia stradale presenti in tutti i capoluoghi delle province.

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