La continuità territoriale non funziona? “Copiamo dalla Corsica”

La polemica sulla continuità territoriale in Sardegna.

“L’attuale modello trito e ritrito di continuità territoriale non serve né ai sardi né tantomeno alle stesse compagnie aeree. Che senso ha trasportare i residenti, e solo loro, a Linate o a Fiumicino ad un prezzo politico se poi questi devono svenarsi e fare salti mortali per raggiungere Torino, Verona, Napoli, Bari, Palermo?”. A chiederselo è il rappresentate di Fratelli d’Italia per la Gallura Giovanni Maggio.

“Che razza di beneficio è mai questo? – prosegue Maggio -. Neppure i nativi sono stati protetti in alcun modo, abbiamo notizia di centinaia di emigrati che, avendo trasferito la residenza fuori dalla Sardegna, rinunciano ormai da anni a trascorrere le meritate vacanze nel paese di origine. Ci saremmo aspettati che la Regione ed in particolare dall’Assessorato competente dimostrasse più coraggio per un cambio epocale che sancisse una volta per tutte il sacrosanto diritto dei sardi alla mobilità”.

Che fare? Secondo Fratelli d’Italia una soluzione ci sarebbe, eccome. Basterebbe copiare dalla vicina Corsica. “La continuità tra la Francia e la Corsica prevede che il passeggero paghi una tariffa fissa predeterminata e lo Stato riconosca alle Compagnie un’integrazione per ogni passeggero effettivamente trasportato per qualunque destinazione francese, non solo per due come per noi sardi. Il fatto certo è che i nostri cugini corsi viaggiano a prezzo equo da Ajaccio, Bastia e Calvi per numerose destinazioni sparse, come detto, in tutto il territorio francese”, afferma.

L’ultimo appunto che fa di Maggio è alla continuità “con La Maddalena e Carloforte e sui collegamenti marittimi con il continente dove Tirrenia e Moby, nonostante fior di milioni di contributi Statali percepiti dall’ex compagnia pubblica sono di fatto quasi monopolisti con tariffe esorbitanti”.

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