Coronavirus nelle case di riposo della Gallura, l’allarme e le proposte dei sindacati

Le dichiarazioni.

Case di riposo, comunità e RSA. In tutta queste strutture c’è un’emergenza nell’emergenza e riguarda sia gli ospiti, che sono estremamente vulnerabili, particolarmente esposti al contagio e costretti a non vedere i familiari, sia gli operatori sanitari, che non possono contare sulle dotazioni di livello ospedaliero e risentono dell’assenza di Dpi e controlli sanitari.

“Purtroppo i problemi delle strutture per gli anziani finora sono stati erroneamente sottovalutati – dichiarano i sindacati di Cgil, Fp Cgil e Spi Cgil della Gallura, dal nord al sud della Sardegna, ora sono messe a dura prova: il bilancio è pesante sia in termini di decessi che di numero di contagi e, senza i necessari interventi, è destinato a peggiorare”.

“La crudeltà dei dati ci evidenzia che sono sempre di più le case di riposo investite dal contagio Covid 19 anche in Gallura. I lavoratori di queste strutture ci raccontano di una situazione molto pesante per gli ospiti e per loro stessi, che sono costretti a lavorare in condizioni estreme di orari e turnazioni, con molti rischi per la salute e la sicurezza, senza essere opportunamente dotati di tutti gli strumenti di protezione per tutelare sia la propria salute che quella degli anziani che devono accudire, la maggior parte dei quali sono non autosufficienti”.

“Nella RSA di Padru c’è un ospite contagiato con relativa messa in quarantena di quanti sono entrati in contatto. A Bortigiadas, Aggius e Aglientu ci sono pochi dispositivi di sicurezza per il personale. A Palau e a Telti il personale non ha in dotazione gli strumenti per prevenire il Covid-19. Ad Alà dei Sardi nella comunità integrata San Francesco ci sono pochi dispositivi. A Santa Teresa mancano le mascherine ordinate e c’è difficoltà di reperire guanti. Nella Comunità Rinaggiudi Tempio se non si riuscirà a garantire le prestazioni sanitarie gli ospiti si aggraveranno, andando a incidere sui servizi  sanitariterritoriali, dall’ADI ai reparti ospedalieri. A Buddusò ci sono solo mascherine fatte fare dal personale, niente sovracamici, niente visiere”, continuano i sindacati.

“Come Cgil, diciamo che è fondamentale garantire la migliore assistenza per arginare il l’espandersi del virus nelle nostre strutture per anziani. Evidenziamo che le case di riposo e le Rsa potrebbero rappresentare un argine alla diffusione del contagio e contribuire quindi a non sovraccaricare le strutture ospedaliere”.

Le proposte dei sindacati.

All’assessore regionale alla Sanità, al Prefetto di Sassari e al Presidente dell’Anci chiediamo, quindi, con forza questo:

1-     Assumere con urgenza tutte le iniziative necessarie a scongiurare uno scenario che altrimenti rischia di diventare ancor più drammatico

2-     Costituire una task force in grado di procedere con una mappatura del territorio così da individuare ogni singola struttura e da lì agire con la massima tempestività

3-      Monitorare l’andamento del contagio effettuando test a tappeto su tutti gli operatori e tutti gli anziani ospiti

4-     Potenziare il personale socio-sanitario e fornire i dispositivi individuali di protezione;

5-     Creare un sistema di comunicazione e informazione costante con le famiglie degli ospiti

6-     Il  personale che opera nelle strutture deve essere fornito di protocolli stringenti ai quali attenersi e degli indispensabili dispositivi e, ove possibile, dar la necessaria formazione, fornita da personale medico, per affrontare una situazione inedita come la pandemia da coronavirus.

La Cgil, Fp Cgil e Spi Cgil danno la nostra disponibilità a un rapporto costante finalizzato al monitoraggio della situazione nelle varie strutture

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