Arriva la zona bianca, ma le discoteche dell’estate della Gallura non riapriranno. I gestori: “Restiamo ottimisti”

Le discoteche della Gallura.

Sardegna in zona bianca, ma le discoteche non riapriranno. E nemmeno con il green pass. Il governo non ha al momento previsto una data per la ripartenza dei luoghi del divertimento per eccellenza che, anche in Gallura, portano a un grosso giro di affari e migliaia di posti di lavoro.

I gestori della movida estiva si mantengono, comunque, appesi a un filo di speranza. Tra questi il proprietario del Villa Pascià di Olbia, Alessio Fedeli. “Sono fiducioso per la fine di luglio, non ora – ha detto -, ma con le vaccinazioni che vanno avanti penso che verso luglio con il green pass potremo riaprire”. E’ ottimista. “E’ una scelta politica non facile, penso che l’Italia si muoverà in ambito di una concertazione con altri Paesi europei, perché le discoteche estive sono all’aperto, come avviene a Ibiza”, prosegue il gestore.

Quello delle discoteche è uno dei settori più penalizzati dalla crisi generata dalla pandemia. “Diciamo che a noi non ci hanno aiutato per niente – prosegue Fedeli –, in alcuni Paesi i club hanno ricevuto delle sovvenzioni per tutto il periodo delle chiusure e a noi tocca stringere i denti. Nella mia discoteca, tra l’altro, nonostante, sia piccola lavorano 60 persone”.

Anche la proprietaria del locale La Luna di San Teodoro, uno dei locali più gettonati tra i giovani che dovrà tenere chiuso, ha espresso le stesse speranze. “E’ doveroso essere ottimisti, fa parte del dna degli imprenditori – dichiara Teresa Pittorru -, abbiamo un’arma in più che sono i vaccini e sono sicura che questo ci porterà ad aprire con il green pass. Se ci chiederanno di fare i tamponi, noi faremo anche quello perché teniamo a poter garantire la sicurezza”. L’imprenditrice confida in quelle regioni che riusciranno a ottenere dal governo la riapertura delle sale da ballo. “La Sardegna, nonostante l’importanza del turismo, è purtroppo fanalino di coda – dice -, ma penso che le richieste delle altre regioni come il Veneto e altre grosse realtà, dove il settore del divertimento è uno delle attrazioni fondamentali, riusciranno ad essere esaudite e noi ci accoderemo per poter fare lo stesso”.

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