Emiliano Deiana torna con un nuovo libro, l’incontro da non perdere a Tempio

A Tempio la presentazione del nuovo libro di Emiliano Deiana.

Quando tre anni fa venne pubblicato “La morte si nasconde negli orologi”, l’impressione generale di critici e lettori fu di trovarsi di fronte a un romanzo rivelazione. Quelle impressioni divenute molto rapidamente certezze trovano oggi conferma nel nuovo lavoro di Emiliano Deiana dato alle stampe dallo stesso editore, vale a dire maxottantotto edizioni.

Libro e autore saranno ospiti il prossimo 7 luglio, ore 18:30, del palcoscenico di “Mintuà”, la rassegna letteraria di Tempio Pausania che ama far circolare le parole in una sorta di virtuosa interazione tra il pubblico dei lettori e gli scrittori invitati a partecipare. La prima presentazione gallurese del nuovo libro di Deiana si terrà in un luogo simbolo di Tempio, e cioè la piazza intitolata a Fabrizio De André, uno degli spiriti che animano da sempre la felice prosa dello scrittore di Bortigiadas. Un caso veramente singolare, il suo, perché Deiana è conosciuto in generale per il ruolo politico di prestigio che riveste, quale quello di presidente regionale dell’Anci. Da qualche anno a questa parte c’è però un Deiana scrittore che gode di una notorietà non minore.

Quello del 7 luglio sarà un ritorno. Un ritorno atteso e gradito per il pubblico della rassegna letteraria tempiese che lo ha già visto all’opera in altre occasioni, apprezzandone sempre la presenza e le proposte originali. A scandagliare le pagine del suo ultimo lavoro ci penserà Lucia Cossu, mentre Federico Marras Perantoni curerà i frammenti musicali che correleranno i diversi momenti dell’incontro. A rivelare aspetti e contenuti della scrittura di Deiana contribuiranno, inoltre, gli interventi dell’editore Massimo Dessena, titolare della maxottantotto edizioni, e di Gavino Ganau, l’artista che ha ideato e realizzato la copertina e il pregevolissimo inserto iconografico che conferisce ulteriore corpo ai tanti capitoli del libro.

Un libro che potrebbe essere riduttivo o, comunque, non del tutto esatto etichettare come romanzo. Un romanzo che si fa leggere come un saggio. Un saggio che si nutre di aforismi, citazioni e riflessioni che conferiscono all’opera un respiro lirico e che, insieme, una dietro l’altra, una dentro l’altra, danno vita a un viaggio allucinato che si compie tra miti, ricordi, scosse, riassestamenti, in compagnia di poeti, filosofi apocalittici, artisti, pontefici e cantanti, da Capossela a Pessoa, da Celine e Joseph Ratzinger a Leonard Cohen e Simone Weil, la filosofa che penetrò le dimensioni dell’ombra e della grazia.

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