Eventi e sagre della Sardegna: le proposte per ripartire dopo il coronavirus

La mozione della capogruppo Manca.

“Ripensare l’organizzazione delle manifestazioni, delle feste, delle sagre e dei concerti in un’ottica diversa e del tutto nuova, che metta al centro la sicurezza delle persone, è un’attività che la Regione Sardegna deve prevedere con urgenza e che non può essere ulteriormente rimandata. Non possiamo rassegnarci all’idea che tutte le manifestazioni che tengono viva l’identità e le tradizioni della nostra isola vengano rinviate a data da destinarsi per mancanza di organizzazione. Ma soprattutto la Regione in questo momento deve prevedere degli aiuti mirati per tutti gli ambulanti e i giostrai che vivono di questi eventi, e che dall’inizio dell’emergenza Covid, sin dal primo Dpcm del 4 marzo, sono stati costretti a rimanere a casa e per i quali ancora oggi non sono state previste delle valide misure economiche di sostegno a fronte delle spese già sostenute per gli eventi annullati. Nonostante l’ingresso nella fase 2 e l’allentamento delle restrizioni ancora oggi la Regione non ha dato alcuna rassicurazione a questi lavoratori messi in ginocchio dalla pandemia che si sono ritrovati sotto il Consiglio regionale per far sentire la loro protesta”.

“La Regione Sardegna deve impegnarsi con urgenza – sottolinea la capogruppo del m5s Desirè Manca – e lavorare da subito alla riattivazione di tutte le tipologie di eventi secondo le indicazioni concertate tra le Regioni e approvate come linee guida in sede di conferenza Stato Regioni. Inoltre occorre erogare degli indennizzi in favore di tutti i soggetti titolari di esercizi commerciali itineranti, come giostrai e titolari di luna park, per il mancato reddito causato dall’annullamento di tutti gli eventi programmati per il 2020”.

Così la capogruppo del m5s Desirè Manca ha presentato una mozione urgente, sottoscritta dai consiglieri Michele Ciusa, Roberto Li Gioi, Alessandro Solinas, che impegna il Presidente della Regione e la Giunta a scongiurare l’annullamento di tutti quegli appuntamenti imprescindibili per l’economia e la vita delle comunità della Sardegna.

“Manifestazioni come sagre e feste – prosegue Desirè Manca –  sono diventate negli anni un appuntamento imprescindibile per l’economia e la vita delle comunità della Sardegna. Dobbiamo inoltre ricordare che le amministrazioni comunali, i comitati e le associazioni hanno già sostenuto importanti spese per poter programmare gli eventi dell’estate alle porte. Sono circa mille le celebrazioni religiose e laiche che ogni anno si svolgono in tutta l’isola e che testimoniano le antichissime e variegate tradizioni sarde, grazie alle quali possiamo ancora oggi immergerci in una cultura antica alla scoperta di suoni e di armonie sconosciute, di balli con ricchi costumi tradizionali, di gare poetiche fuori dal tempo oltre a poter gustare una grande varietà di prodotti agroalimentari ed agropastorali della nostra isola”.

 “La Regione deve impegnarsi – conclude la capogruppo dei Cinque stelle – affinché le feste della tradizione possano essere organizzate nel rispetto delle misure di sicurezza previste in questa delicata fase 2. Occorre pertanto fornire subito direttive certe per quanto riguarda la riorganizzazione degli spazi che possono essere delimitati anche attraverso un’apposita segnaletica e cartellonistica in modo da evitare assembramenti. Negli spazi espositivi dedicati alle manifestazioni fieristiche (al chiuso o all’aperto), la postazione dedicata alla reception e alla cassa può essere ad esempio dotata di barriere fisiche, e le modalità di  pagamento adottare potrebbero essere soltanto elettroniche. Inoltre è anche possibile mantenere un registro delle presenze per una durata di 14 giorni. Le misure al vaglio sono tante e di diverso tipo ma occorre mettersi subito al lavoro per ridisegnare le feste del dopo coronavirus. Per quanto riguarda l’oggi invece la priorità dev’essere aiutare i lavoratori in difficoltà. Non dimentichiamo i nostri giostrai, i nostri ambulanti, come ribadito più volte, nessuno deve essere lasciato indietro”.

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