Le antiche fiabe degli stazzi galluresi tornano a vivere tra i bambini

Il progetto portato avanti dall’associazione culturale Iskeliu.

Speradifòli è il nome di un progetto culturale itinerante finanziato dal PLUS del Comune di Tempio Pausania e l’associazione Iskeliu, dedicato ai bambini delle scuole primarie del territorio. Il progetto porta la firma dell’etnomusicologo e polistrumentista Sandro Fresi (presidente di Iskeliu) e i suoi collaboratori, tra cui l’artista aggese Simone Sanna e il cantastorie Gianluca Fois della cooperativa sociale La Rosa di Gerico.

Il nome curioso del progetto ha però radici lontane e bisogna tornare indietro nel tempo fino al 2001, quando Sandro Fresi e il suo ensemble Iskeliu, producono il disco Speradifòli, contenitore di fòli (fiabe), aneddoti e storie della memoria contadina degli stazzi galluresi arrangiate in musica.

“Negli anni ho cercato di rendere fruibile questo disco e così è nata l’idea di trasformarlo in un progetto culturale – racconta Sandro -. Ho chiesto a Simone di raccontare per immagini quello che noi avremmo raccontato con parole e musica e così è stato”.

I laboratori scolastici prevedono il racconto delle fiabe di Speradifòli, più una su Maria Carta scritta dall’illustratore Simone Sanna, mentre la classica La mamma di lu Soli è l’unica senza immagini ed è quella dove i bambini possono sprigionare la loro fantastia creativa.

“Mentre ascoltano la storia e la musica degli strumenti arcaici, prendono coscienza del suono, associando sentimenti e colori”, spiega Sandro. Nella seconda parte del progetto è prevista una performance musicale-narrativa con Sandro e i musicisti Mauro Fresi (sax soprano e tenore, flauto) e Alessandro Deiana (chitarra, laud), e il cantastorie Gianluca Fois che racconta le fiabe dell’immaginario gallurese: La culbulitta di li fichi, La Merruleddha, La storia di Maria Carta, La Mamma di lu Soli, con una fiaba bilingue in italiano e gallurese.

Dopo Aggius e Tempio, Speradifòli si sposterà a Trinità d’Agultu e Luogosanto con l’obiettivo di incontrare non solo bambini, ma anche adulti ancora curiosi e desiderosi di scoprire il cuore di una Gallura perduta.

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