Il complesso del Geovillage finisce sotto sequestro a Olbia, arrestati i Docche

Sequestro ad Olbia.

La Guardia di Finanza, delegata dal dottor Gregorio Capasso, Procuratore della Repubblica di Tempio Pausania, ha dato esecuzione all’ordinanza applicativa di misure cautelari personali e reali emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale gallurese che ha disposto gli arresti domiciliari per i fondatori di un noto complesso immobiliare.

Sequestro preventivo di beni e immobili.

Con la stessa ordinanza è stato disposto anche il sequestro preventivo di beni mobili ed immobili del valore stimato in circa 60 milioni di euro. I finanzieri hanno apposto i sigilli a terreni, campi da calcio e tennis, un centro nuoto, un palasport, un albergo, una club house ed aree urbane ed uffici in tre diverse torri. Disposto, inoltre, il sequestro delle partecipazioni che gli indagati avevano in altre società.

Questo l’esito delle complesse indagini svolte dalle Fiamme Gialle di Olbia che hanno svelato gli accordi e le collusioni finalizzati a turbare l’asta fallimentare per consentire a soggetti falliti di rientrare in possesso del compendio.

Agli arresti domiciliari padre e figlio.

I soggetti colpiti dalla misura cautelare degli arresti domiciliari, Gavino Docche e Fabio Docche, padre e figlio, noti imprenditori olbiesi legali rappresentanti di diverse società, attraverso accordi con un pubblico ufficiale, direttore generale di un’associazione di enti pubblici locali, e con la mediazione di un importante professionista romano, avrebbero tentato di rientrare in possesso del patrimonio di società fallite.

L’attività investigativa.

Dalle attività è emerso come gli indagati avrebbero agito anche approfittando della situazione emergenziale venutasi a creare con la pandemia da nuovo coronavirus. Gli stessi avrebbero provato ad accedere perfino a finanziamenti agevolati e garantiti da fondi governativi.

Gli indagati hanno in pratica ristretto, anzi azzerato, la platea dei possibili concorrenti, attraverso contatti clandestini ed accordi che gli avrebbero consentito, con la costituzione di una new company con sede un paese extra UE, di continuare a gestire le attività.

L’impegno della Guardia di Finanza.

L’importante quadro probatorio emerso dalle indagini è frutto dell’attività dei finanzieri del gruppo di Olbia e della sezione di Polizia giudiziaria di Tempio Pausania, dipendenti dal Comando provinciale Sassari, che hanno operato sotto il coordinamento della Procura della Repubblica.

L’odierna attività di servizio conferma il costante impegno della Guardia di Finanza nel contrasto agli illeciti economico-finanziari ed in particolare ai reati contro la Pubblica Amministrazione.

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