Giuseppe Meloni trionfa in Gallura con seimila voti, ma l’esito delle Primarie Pd è incerto

Polemica di Giuseppe Meloni sullo spoglio interrotto

Giuseppe Meloni ha trionfato in Gallura e ha preso più voti di Piero Comandini in tutta la Sardegna, ma ancora non si sa chi vincerà le Primarie del Pd. Nel suo bacino elettorale è stato un trionfo con quasi seimila galluresi hanno scelto lui e meno di 500 hanno puntato sullo sfidante. Ma il calcolo dei delegati, col diverso peso nelle aree geografiche, potrebbe premiare Comandini. Potrebbe essere lui il prossimo segretario del Pd sardo. A complicare questo clima di incertezza c’è il problema dei circa 1.800 voti non ancora esaminati a Quartu.

Il problema di Quartu

Gli scrutatori hanno denunciato il tentativo di inquinare il voto da parte di esponenti locali del centrodestra e hanno deciso di non procedere allo spoglio. Ieri sera le urne dei due seggi quartesi sono arrivate nella sede centrale di via Emilia e l’idea era quella di scrutinarle oggi. Poi è arrivata la decisione di rimandare a domani, una scelta contestata dalla squadra di Giuseppe Meloni. “Portare via un’urna elettorale dal seggio è giuridicamente, oltre che politicamente, inaccettabile – commenta Alessandro Cossu, portavoce del comitato per Meloni -. Ed è incredibile che la commissione regionale per il congresso (come farebbe per analogia la Prefettura) non abbia proceduto nella serata di ieri allo spoglio e ora lo rinvii addirittura a martedì pomeriggio”.

L’appello al Pd nazionale

“Per questo abbiamo scritto alla commissione nazionale per il congresso perché si proceda senza ulteriori ritardi allo spoglio”. La squadra di Giuseppe Meloni difende la possibilità che persone lontane dal Pd possano votare per le primarie aperte e critica la scelta degli scrutatori Quartu. In un collegio dovedomina Comandini (5.811 a 2.533). “Si rischia solo di mettere in discussione, con argomenti risibili, il senso delle primarie aperte il cui spirito è proprio quello di consentire ai non iscritti, anche futuri elettori, di scegliere i vertici del Pd – continuano dalla squadra di Meloni -. In tutta la Sardegna, ma anche in tutta Italia, sono innumerevoli le segnalazioni di persone non del Pd che hanno partecipato alle primarie, come sono altrettante quelle che sono state respinte al seggio perché esponenti noti di altre forze politiche. D’altronde, se non ci fossero le primarie aperte oggi il segretario del Pd sarebbe Stefano Bonaccini e non Elly Schlein”.

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