Dopo la guerra, nei guai l’architetto di Putin. Sequestri nelle ville della Costa Smeralda

Sequestri nelle ville della Costa Smeralda.

Sbarca anche in Costa Smeralda l’inchiesta della Guardia di finanza di Brescia che vede indagato Lanfranco Cirillo, 63enne conosciuto da molti come “l’architetto di Putin”.

Le accuse contestate dal pm di Brescia sarebbero infedele dichiarazione dei redditi, auto riciclaggio e violazione dei codici di tutela dei beni culturali. Secondo la ricostruzione degli investigatori l’architetto dal 2013 al 2019 avrebbe sottratto al Fisco un imponibile di 50 milioni di euro “riciclando i proventi dell’evasione”. Gli inquirenti infatti contestano al 63enne di non aver spostato realmente le sue attività in Russia ma di aver creato delle società estere ad hoc per evitare di pagare le tasse. Inoltre dal 2017 l’architetto risiederebbe in una lussuosissima villa a Roncadelle, di proprietà della moglie.

Moltissimi i beni sequestrati all’imprenditore, tra i quali spicca un elicottero e dei dipinti di inestimabile valore di Picasso, Cezanne, Kandinsky, Fontana, Modigliani e Chagall, solo per citarne alcuni, sequestrati nelle sue ville. L’operazione infatti si è stata estesa anche in Costa Smeralda, nelle sue ville di Porto Cervo e Porto Rotondo, e a Torbole, sul lago di Garda.

Un architetto apprezzatissimo non solo da Putin, che nel 2014 gli aveva conferito personalmente la cittadinanza russa, ma anche da almeno 44 altri potenti oligarchi della Federazione. Intanto i legali di Lanfranco Cirillo sono già al lavoro per acquisire documenti che dimostrino come il centro stabile della professione del loro assistito sia in Russia, escludendo quindi di dover dichiarare i redditi in Italia

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