Il poker verso il professionismo

Pensare al poker fa scattare nella mente immagini di vario tipo. Si va dalla coppia, preferibilmente d’assi, sbirciata in apertura a una partita di Texas Hold’Em, al concetto altrettanto iconico di poker face. Bluff e occhiali da sole per mascherare le proprie espressioni appartengono ormai a un gioco che sta diventando gradualmente un’autentica professione. È davvero questo il destino del poker?

Il poker come professione

Molti pokeristi e gran parte del pubblico di giocatori amatoriali cominciano a considerare il poker come qualcosa di più di un semplice gioco d’azzardo. Questa sensazione, che porta molti giocatori a sperimentare le proprie strategie di gioco su portali come 1bet, è confermata da un’attenta analisi dei fondamenti stessi del poker. In effetti, al di là delle regole, buona parte del successo o del fallimento di un giocatore viene spesso e a torto attribuita al caso. Oggi viene invece sottolineato dai nuovi professionisti del poker che non è un gioco di pura fortuna. Il talento individuale ha un ruolo essenziale.

Come ogni altra abilità, la propria capacità di giocare a poker può essere esercitata. Si rivelano in questo senso utili quei portali che permettono di conoscere meglio le regole di gioco, aiutando dunque a maturare la consapevolezza che non esistono soltanto tornei di Texas Hold’Em nel mondo. Al contrario, online sono presenti molte varianti che hanno fatto la storia del poker. È dunque possibile studiare ogni regola e dinamica di gioco, sviluppando quella professionalità e quell’esperienza che oggi sono necessarie ad affrontare il poker come professione.

Le abilità del pokerista di professione

Si fa spesso riferimento alle abilità che un pokerista deve necessariamente possedere. È ormai evidente: sono le capacità del giocatore a contrastare la fatalità delle carte. L’esistenza di queste stesse abilità e la loro applicazione al gioco stanno facendo la differenza tra il poker e tutti quegli altri giochi di carte, destinati a restare giochi d’azzardo. Il poker, invece, sta elevandosi sempre di più al rango di sport professionistico, in cui la mente e il corpo giocano un ruolo essenziale. Analizzando e schematizzando le principali abilità necessarie a un buon giocatore di poker professionista, ne emergono sicuramente tre.

Capacità di calcolo

Parlando chiaramente, il poker è regolato dalla matematica, più che dal caso. Un approccio analitico è dunque essenziale. Il riferimento principale va al calcolo delle probabilità, di cui è necessario padroneggiare le dinamiche per poter governare egregiamente il gioco. Il buon pokerista deve saper distinguere tutte le possibili implicazioni e conseguenze di ogni carta girata sul board, affidandosi in primo luogo alla propria capacità di calcolo.

Deception

La seconda abilità chiave del pokerista di professione si lega alla dissimulazione e all’interpretazione dei comportamenti propri e degli avversari. Messa in termini semplici, la capacità di deception consiste nel bluffare e saper svelare i bluff altrui. Ecco dunque che, in supporto alle proprie abilità matematiche, intervengono la poker face e la capacità di lasciar intendere di avere in mano certe carte, quando in realtà si possiede una combinazione diversa. Allo stesso tempo, l’abilità innata di diffidare di quel che si vede e svelare i trucchi di un check raise o far saltare uno slow-play può fare la differenza.

Autocontrollo

Non da ultimo, il riferimento va alla disciplina del corpo e della mente. Un torneo di poker professionale impone un ritmo lento e controllato, in cui dominare il proprio corpo è essenziale. Mantenere la stessa posizione, mascherando tic nervosi e dominando tremolii e sudorazione, metterebbe alla prova qualsiasi giocatore occasionale. Disciplinare le proprie emozioni e non andare in tilt sono invece le chiavi essenziali per giocare al poker da professionisti.

Il poker sta diventando dunque molto più di un classico gioco d’azzardo. Le competizioni di alto profilo che ormai si giocano tra pokeristi di professione lo dimostrano. Si sta delineando un profondo abisso tra i giocatori occasionali e quelli che padroneggiano al meglio le dinamiche del gioco. Le abilità e i talenti di cui i maggiori pokeristi sono dotati permettono loro di giocare ad alti livelli, in quello che, se non è ancora uno sport mentale, vuole già essere riconosciuto come un’autentica professione.

Condividi l'articolo
Gallura Oggi il quotidiano di Olbia e della Gallura | Notizie da Olbia, eventi in Gallura