Anche in Sardegna la pandemia penalizza le imprese delle donne, i dati per provincia

I dati delle imprese femminili in Sardegna.

La pandemia penalizza le imprese femminili e accentua le disparità di genere anche in Gallura e in Sardegna. E’ un quadro emerso dal seminario regionale sul “Fondo Impresa Femminile”, che ha avuto luogo a Sassari, presso la Camera di Commercio, con la partecipazione di oltre 200 donne, tra imprenditrici e quelle che aspirano a esserlo

Nel 2021 in Sardegna erano 39.374 le imprese guidate da donne, registrate presso le Camere di Commercio, che hanno operato per lo più nei settori dei servizi alla persona e della pulizia, della moda e delle attività di ristorazione: queste rappresentavano il 23,9% di tutte le realtà produttive dell’Isola. Ben 4.327 aziende sono gestite da giovani donne (11% del totale delle imprese femminili artigiane). Su tutta la platea delle donne imprenditrici, quasi 5.946 sono imprese artigiane

 Nel periodo della pandemia nel Paese si è registrato un calo del 7,8% dell’occupazione femminile indipendente, a fronte del -6,1% registrato dalla componente maschile e un trend negativo anche sul fronte del fatturato delle imprese guidate da donne con una diminuzione di 4,4 punti rispetto alla media. Non va meglio per quanto riguarda gli impegni familiari dove le donne, nel ruolo di genitore, a causa della chiusura delle scuole durante la pandemia hanno sopportato un carico di lavoro doppio rispetto agli uomini.

Per quanto riguarda il mercato del lavoro a ottobre 2021 l’occupazione rimane inferiore dello 0,8% rispetto ai livelli pre-crisi (febbraio 2020), tuttavia si registra un calo dell’1,1% della componente femminile di intensità doppia rispetto a quella degli uomini (-0,6%). Un’analisi della dinamica dell’imponibile della fatturazione elettronica per settori, che considera il peso settoriale delle imprese femminili, evidenzia che i ricavi delle imprese femminili sono di 4,4 punti percentuali inferiori rispetto alla media. 

In Gallura-Sassari le imprese donna sono 12.652 di cui 2.075 artigiane (16,4%), nella vecchia provincia di Cagliari le imprese donna sono 16.114 di cui 2.464 artigiane (15,3% sul totale imprese donna), a Nuoro sono 7.456 di cui 1.056 (14,2%) artigiane e a Oristano 3.132 con 350 artigiane (11,2%). 

“In due anni di pandemia, le imprenditrici hanno pagato il prezzo più alto della crisi – ha detto la presidente Regionale di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Amelia Lai -, ma hanno anche saputo affrontare le difficoltà con eccezionali capacità di resilienza, problem-solving, abilità multitasking mostrando grandi capacità di reazione superando le difficoltà e portando avanti le proprie aziende. I dati, in ogni caso, confermano come la pandemia abbia aggravato i problemi che esistevano già; infatti, oltre ad affrontare le maggiori difficoltà economiche dovute alla crisi, le donne hanno dovuto impegnarsi maggiormente nelle attività di cura dei propri familiari a causa della chiusura delle scuole.  Per tutto questo, è necessario l’impegno di tutte e tutti a far crescere il numero delle imprese al femminile per aiutare le donne a uscire da una situazione che le ha gravemente penalizzate”.

Ed è questo che può fare il Fondo Impresa Femminile: dare una grossa mano a tutte quelle realtà al femminile che puntano su investimenti, per l’avvio dell’attività e sostegno alle nascita di nuove realtà ma anche per consolidare e rafforzare la struttura finanziaria e patrimoniale di quelle esistenti. “Possiamo aprire una nuova fase per l’imprenditoria femminile – prosegue -, attraverso sostegni e azioni di diffusione della cultura e la formazione imprenditoriale. L’augurio che possiamo, e dobbiamo, farci è che ogni donna possa, in tempi brevi, a conquistare ciò che per se è più caro, come: autonomia, rispetto, maternità retribuita per indipendenti, cambiamento culturale, fiducia, considerazione, condivisione del tempo di cura, libertà di scelta, non dover scegliere tra lavoro e famiglia, tutele, opportunità, sicurezza, parità di competenze, più tempo, nessuna rinuncia e tranquillità”.

“La Sardegna risulta essere il fanalino di coda tra le regioni analizzate più in difficolta del mezzogiorno su imprenditoria femminile – aggiunge la ViceMinistra per lo Sviluppo Economico, Alessandra Todde -, calcolata come percentuale delle imprese condotte da donne sul totale. Sulle imprese al femminile ci deve essere il sostegno pubblico per capire cosa può andare bene e cosa deve essere corretto, il mentoring è fondamentale: dobbiamo costruire il clima giusto e fare di tutto per creare, far crescere e proteggere queste realtà. E alle donne voglio dire: non abbiate paura dei fallimenti”.

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