Le indagini sulla morte di Silvana Gandola, la borsa, i soldi e quel corpo rimasto nascosto sotto gli arbusti per quasi un anno

Le indagini sulla morte di Silvana Gandola.

Ieri pomeriggio un gruppo di cacciatori che stava battendo l’area intorno al Rio Vignola si è inoltrato all’interno della fittissima macchia che caratterizza quella zona fino ad imbattersi in una borsa ed altri oggetti abbandonati. Guardandosi intorno, i cacciatori hanno anche visto dei resti umani, motivo per il quale si sono subito allontanati per andare ad avvisare i carabinieri.

Sul posto si sono recati i militari della Compagnia di Tempio Pausania e del nucleo investigativo, che hanno proceduto ai rilievi scientifici ed al recupero dei resti; nella borsa trovata vicino sono stati rinvenuti i documenti della scomparsa, soldi in contanti ed altri oggetti personali, che fanno ritenere pressoché certo che si tratti di Silvana Gandola, la torinese di 78 anni sparita nel marzo scorso mentre passeggiava nei pressi della spiaggia di Torre Vignola insieme ad un’altra signora. Il luogo del ritrovamento dista circa un chilometro dal luogo della scomparsa, ma è molto impervio e caratterizzato da arbusti molto fitti.

Poche ore dopo la segnalazione di scomparsa partì la macchina delle ricerche, coordinate dai vigili del fuoco sotto la direzione della Prefettura di Sassari, che avevano visto la partecipazione di centinaia tra carabinieri, vigili del fuoco, Croce Rossa e volontari di varie associazioni. Erano stati utilizzati anche l’elicottero dei vigili del fuoco e i droni, ma la particolare compattezza della flora evidentemente non ha permesso di scorgere segni della presenza della donna.

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