Didattica a distanza, scuole e precariato, la protesta arriva a Olbia

Gli insegnanti sono scesi in piazza a Olbia.

Stamattina gli insegnanti precari sono scesi in piazza anche a Olbia in occasione dello sciopero nazionale. A indire la manifestazione il CNPS (Comitato precari della scuola), che si sono dati appuntamento davanti al palazzetto della Provincia intorno alle dieci. Gli insegnanti precari hanno chiesto delle risposte per quanto riguarda la carenza di organico nelle scuole, l’affollamento delle aule e l’aumento delle discriminazioni. In particolare hanno chiesto al Governo che parte dei fondi del Recovery Plan siano destinati all’edilizia scolastica e alla stabilizzazione del personale precario docente.

“Olbia vive di precariato scolastico – ha detto la referente Rita Fiori -, che non giova alle scuole olbiesi perché una buona parte degli insegnanti arriva da fuori e rimane in sosta per un anno, facendo di queste scuole dei porti di mare. Chiediamo stabilizzazione anche perché i ragazzi hanno bisogno di avere un loro punto di riferimento perché al di là della didattica si lavora con il materiale umano. La scuola è fatta anche di persone non solo di nozioni”.

Al sit-in si è parlato anche di studenti con difficoltà, come disabili, indigenti e figli di immigrati. “Vergognoso che i ragazzi siano stipati come piccoli polli in classi che non sono capaci di contenerli – ha detto Fiori -. A Olbia ci sono molte problematiche emotive e disabilità. Molte classi hanno almeno dieci studenti con problematiche che hanno bisogno anche di attenzioni umane. Non sono classi in cui si può costruire una società e togliere fuori la ricchezza che quella persona in futuro può dare alla società”. Sì è inoltre parlato dei rischi di discriminazioni con la Dad. “Ci sono persone con bisogno educativi speciali – prosegue -, ma anche alunni che non hanno gli strumenti per seguire le lezioni a distanza. Sono scandalizzata dalle dichiarazioni politiche recenti, ovvero che ci dobbiamo abituare a questo. Dove dobbiamo arrivare se non si investe nella base sociale, conoscenza e rapporti umani”.

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