Il primo maggio dei lavoratori della Gallura: aumenta l’occupazione ma pesa la crisi

Aumenta l’occupazione in Gallura.

Segnali incoraggianti quelli del mondo del lavoro in Gallura, ma con tante incertezze legate alla situazione internazionale. Il numero di lavoratori nella provincia di Olbia-Tempio, è salito nel 2021 a 56.643, con un miglioramento rispetto alla pandemia.

Lo dicono i dati della Camera di commercio, che registrano il 6.4% in più di lavoratori una una percentuale di ripresa più alta di quella della provincia di Sassari (3.6%) e della Sardegna (3%).

La festa dei lavoratori in Gallura.

Tuttavia, la crisi e la pandemia in Gallura hanno generato conseguenti e forti ripercussioni a livello economico e sociale. Il numero di addetti è ancora inferiore a quello del 2019, quando in Gallura erano 57.200, con un calo di quasi l’1% sull’anno prima della pandemia. Sono aumentate le diseguaglianze, la povertà e l’inclusione sociale per le categorie più deboli, come anziani, immigrati e disabili anche se continua diminuire il numero dei richiedenti il Reddito di cittadinanza, a causa della ripartenza economica. A dicembre 2021, infatti, erano 6205 i galluresi che lo avevano. A marzo 2022 sono diminuiti a 2552.

“Il primo maggio deve essere un’occasione per rimettere al centro dell’iniziativa politica, sindacale e sociale i temi, fortemente intrecciati, della pace e del lavoro – parole chiave della Festa dei Lavoratori 2022 cgil cisl e uil “al lavoro per la pace” -, unico presupposto per una possibile crescita”. Lo dichiara la segretaria di Cgil Gallura, Luisa di Lorenzo.

“Da sempre le guerre hanno prodotto povertà, miseria, ingiustizie – prosegue – la storia insegna a partire dall’ultimo terribile conflitto mondiale e dalle battaglie di Liberazione che abbiamo appena commemorato – che solo il protagonismo del lavoro, dei lavoratori e delle lavoratrici, può aiutare a conquistare e garantire la pace e lo sviluppo. Occorre scardinare la logica della guerra come strumento di regolazione dei rapporti tra paesi e tra popoli. Ecco dunque che in questo Primo Maggio la richiesta di lavorare tutti e tutte per la pace, di investire il denaro in lavoro, sanità, welfare, infrastrutture, anziché nell’acquisto di armi, rappresenta per la Cgil l’impegno fondamentale per arginare la deriva di violenza e prevaricazione di cui il conflitto russo-ucraino è solo l’esempio più recente e prossimo a noi, e che occorre fermare”.

Occorre in Gallura rilanciare una piattaforma rivendicata, al centro della quale ci sono le grandi questioni irrisolte. “Nel territorio manca una governante politica che faccia sintesi delle necessità di tutta la Gallura – dichiara Di Lorenzo – una rete ospedaliera insufficiente a soddisfare le esigenze di salute di un territorio in costante crescita, la mancanza di certezze sulla continuità aerea e marittima per i sardi e per i galluresi, inadeguatezza delle infrastrutture stradali, mancanza di un idea di sviluppo per un turismo di qualità. Occorre lavorare per recuperare quel divario e, se possibile, avere ancora più addetti al lavoro”.

La stagione turistica è già partita: tra marzo e aprile hanno aperto i primi tre alberghi della Costa Smeralda e da fine marzo sono partiti voli giornalieri per l’aeroporto di Olbia da Londra, Berlino, Monaco. I segnali sono incoraggianti, ma è comunque legata alla situazione internazionale. “La guerra della Russia all’Ucraina crea un dramma umano di proporzioni inusitate e alimenta incertezza anche per l’economia turistica – dichiara la segretaria di Cgil Gallura -. Siamo stati vicini ai dipendenti che hanno gravi problemi (né stipendio, né cassa integrazione) per via del congelamento di alcuni beni di russi in Costa Smeralda e a Olbia. Siamo fiduciosi che, soprattutto la Costa Smeralda, da sempre internazionale e plurale, sarà attrattiva – come i primi segnali indicano – per italiani, americani, inglesi, francesi e cittadini dei paesi arabi. Pensiamo che da qui possa arrivare una forte ripresa all’occupazione”.

“In tal senso ci auguriamo che il Pnrr possa portare dei benefici anche al nostro territorio – conclude -. Allo stato attuale Sappiamo che ci sono due grandi progetti presentati dal consorzio industriale Cipnes Gallura, uno per la costruzione del biodigestore a Olbia (un impianto che produce energia pulita dai rifiuti urbani), l’altro per il Polo per l’innovazione tecnologica (un centro di ricerca per aiutare le piccole e medie imprese a crescere tecnologicamente). Sono progetti in linea con il futuro verde e digitale dell’Europa e crediamo possano creare, con il giusto contrinuto di tutti, buona occupazione”.

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