La leggenda del famoso Muto di Gallura e cosa può ancora insegnare

Il Muto di Gallura.

Enrico Costa, uomo di cultura sassarese dell’Ottocento è l’autore del romanzo storico Il Muto di Gallura. Il libro fu pubblicato nel 1884, nel quale si narrano le vicende relative alla faida fra le famiglie dei Mamia e dei Vasa, avvenuta in Gallura, nel periodo che va dal 1849 al 1856.

Sono passati tantissimi anni dalla sua pubblicazione eppure il fascino di quest’opera resiste ancora saldamente. Il volume viene ancora ristampato e, soprattutto, venduto. Probabilmente il motivo del successo sta nell’essenza stessa della figura emblematica di Bastiano Tansu, sordomuto dalla nascita, che da figura di secondo piano nell’ambito della storia reale, grazie all’abile penna del Costa, diventa il protagonista assoluto di tutta la vicenda.

La storia narra che nel 1800, una faida tra due famiglie di pastori che durò decenni, procurò moltissime vittime e ancora oggi si sente parlare dello spietato killer soprannominato: il Muto di Gallura. Ad aggius è nato Bastiano Tansu, conosciuto come il Muto di Gallura, uno dei più noti banditi sardi e tra i più feroci e disperati vendicatori della lunga faida. Una faida che insanguinò a meta’800 il suo paese. Figlio di modesti pastori, a causa della sua menomazione, era muto, visse un’infanzia infernale per le continue umiliazioni subite dai suoi compagni.

Nacque, probabilmente ad Aggius, dai coniugi Andrea Tansu e Agostina Razzu, pastori aggesi. Dopo l’uccisione della madre di Pietro Vasa, suo cugino ed unico vero amico sin dall’infanzia, il Muto si diede alla macchia con l’obiettivo di vendicarla. Secondo l’autore per alcuni anni diventerà uno spietato assassino che continuerà a seminare il terrore anche dopo le “paci del 1856”, che vide la riconciliazione delle famiglie Vasa, Mamia e Pileri protagoniste della faida.

La faida venne originata da uno sconfinamento di bestiame e sconvolse il piccolo paese di Aggius tra il 1849 e il 1856, provocando oltre 70 vittime e segnando il destino di varie famiglie. Il disperato Bastiano, bandito astutissimo e feroce, chiamato anche il “Terribile e Figlio del Diavolo”, ancora oggi e’ protagonista ad Aggius.

Benché non si abbiano notizie certe sulla sua fine, sembra che Bastiano Tansu scomparve il 29 maggio 1858. Alcuni giorni dopo, i suoi familiari fecero celebrare una messa in suffragio. I galluresi dopo la pubblicazione del romanzo, alimentarono il mito con molte leggende. Secondo le ipotesi più accreditate, il Muto venne ucciso nell’altopiano di Santa Barbara, presso il paese di Trinità d’Agultu, da un non identificato latitante.

 

 

 

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