Lezioni di legalità a Olbia, in cattedra il procuratore Capasso

olbia capasso

Giornata della legalità: i giovani di Olbia incontrano il procuratore della repubblica Capasso.

Una platea gremita di studenti delle scuole medie inferiori e superiori, circa 250, ha accolto con entusiasmo il Procuratore della Repubblica di Tempio Pausania dottor Gregorio Capasso. Nella sala polifunzionale del Museo Archeologico di Olbia si è svolto ieri 7 maggio il primo dei due incontri dedicati all’ educazione alla Legalità.
Questa iniziativa costituisce la prosecuzione di un ambizioso progetto intrapreso dalla Procura della Repubblica di Tempio Pausania nel 2018. Lo scopo è quello di promuovere la cultura della Legalità nel territorio, creando un legame tra i giovani e le Istituzioni che sia valore fondante della convivenza civile. Il Procuratore Capasso, davanti agli studenti di Olbia, ha sostenuto l’importanza della Famiglia e della Scuola quali luoghi nei quali si esprimono in modo preminente i valori della Legalità. Ha ribadito il principio di uguaglianza, come descritto all’art. 3 della Costituzione, sostenendo con forza che “siamo tutti uguali davanti alla legge, non dobbiamo fare distinzioni. Il senso di questa giornata è capire che dobbiamo rispettarci reciprocamente, avere attenzione l’uno verso l’altro”. Durante la sua relazione all’incontro di Olbia, il dottor Capasso ha sottolineato l’importanza di rispettare le regole e di essere consapevoli delle conseguenze delle proprie azioni.

I temi trattati con un linguaggio adatto ai ragazzi.

I temi trattati sono stati diversi, tutti molto attuali e di grande interesse per i giovani presenti: violenza di genere,  bullismo, cyberbullismo e sostanze stupefacenti. Si tratta di fenomeni diffusi che minano profondamente il tessuto sociale e necessitano di un impegno costante e collaborativo da parte di tutti i membri della comunità per essere efficacemente contrastati.

Educare i giovani alla Legalità, promuovendo il rispetto delle regole e dei valori fondamentali della Costituzione italiana, è estremamente importante. L’obiettivo è quello di diffondere una maggiore consapevolezza e incoraggiare i giovani a denunciare eventuali situazioni di violenza o prevaricazione, mantenendo sempre vivo il dialogo con i genitori, ma anche con gli insegnanti e le Istituzioni, che operano nell’interesse del più debole per la sua tutela.

Il linguaggio semplice e comprensibile utilizzato dal dottor Capasso e da tutti i relatori dell’incontro di Olbia ha coinvolto i ragazzi e ha fatto in modo che potessero comprendere appieno i concetti espressi.

Il rispetto delle regole.

Dopo una breve descrizione delle funzioni del Procuratore della Repubblica, il presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati dottor Selis ha spiegato a grandi linee il ministero dell’avvocato difensore. Quindi ha approfondito ulteriormente il concetto di legalità.

Violenza di genere.

Hanno trattato lo scottante argomento le dott.sse Claudia Manconi e Milena Aucore, sostituti procuratori della Repubblica di Tempio Pausania.

Il tema su cui le due relatrici si sono particolarmente soffermate riguarda la legge n. 69 del 2019, conosciuta come “codice rosso”. Questa ha rappresentato un importante passo avanti nel contrasto alla violenza di genere. Il provvedimento ha potenziato le garanzie processuali per le vittime di reati violenti, in particolare quelli legati alla violenza domestica. Inoltre, ha introdotto nuovi reati nel codice penale, come la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti. Inoltre, la costrizione o induzione al matrimonio, il “revenge porn” o pornovendetta. Grazie a queste modifiche legislative, le pene per i reati più frequentemente commessi contro le donne sono state aumentate. E sono migliorati anche i protocolli di ascolto delle vittime, evidenziando così l’impegno delle istituzioni nel contrastare questo grave fenomeno. Le due relatrici hanno sottolineato l’importanza della denuncia di ogni forma di costrizione o privazione della libertà personale, sia nella vita privata che nella vita pubblica, delle donne, affinché le vittime possano sentirsi protette e sostenute nel percorso di denuncia e di giustizia. La dott.ssa Aucore ha poi sottolineato l’importanza dell’ “educazione al sentimento”. La causa di tante violenze spesso proviene da una gestione distorta delle emozioni come gelosia, rabbia e possessività. Educare alla gestione delle emozioni significa insegnare a riconoscerle, comprenderle e gestirle in modo sano.

Bullismo e cyberbullismo.

Ne hanno parlato Anna Rita Muraglia e Michele Delogu, rispettivamente Sovrintendente e Ispettore della Polizia Postale di Sassari. Il bullismo è un comportamento aggressivo e intenzionale, sia fisico che psicologico, perpetrato contro individui vulnerabili. Questo fenomeno è principalmente osservato negli ambienti scolastici e in contesti sociali giovanili. Gli interventi sono stati accompagnati da alcuni video che hanno narrato fatti realmente accaduti. Una testimonianza molto significativa è quella della 17enne Alessia Piga. Che ha raccontato la sua toccante storia di bullismo, fortunatamente a lieto fine grazie alla forza di volontà e alla sua famiglia, che si è dimostrata unita e ha scelto di credere in lei. Ora Alessia aiuta le persone che affrontano le stesse difficoltà. La sovrintendente Muraglia, nel ricordare che non tutte le storie di bullismo sono “a lieto fine” come quella di Alessia, ha sottolineato l’importanza di non appoggiare i bulli, perché anche solo ridere della vittima aumenta la loro forza. Occorre invece sostenere la persona “bullizzata” per non farla sentire sola e incompresa.

Droghe e stupefacenti.

Ha approfondito l’argomento l’avv. Nicoletta Mani, del foro di Tempio Pausania. Nella sua qualità di avvocato difensore ha raccontato ai ragazzi alcuni episodi che hanno visto coinvolti dei giovanissimi per spaccio di sostanze stupefacenti. Ha descritto come si cede alla droga “solo per provare” o per altri motivi: “La curiosità, la ribellione agli adulti o alle regole, il tentativo di trovare consolazione in un mondo in cui ormai si richiede di essere perfetti a scuola, in famiglia, bisogna essere magri, belli, intelligenti, non dobbiamo mai sbagliare”. Ha anche analizzato i motivi per cui si cade nella trappola dello spaccio e ricordato che non è facile uscirne.

Il successivo incontro si è svolto a Tempio Pausania il 9 maggio presso il Teatro del Carmine, con altri studenti delle scuole medie e superiori del territorio.
Con l’incontro dei giorni scorsi la Procura ha effettivamente centrato l’obiettivo di svolgere una funzione di guida etica di educazione civica delle nuove generazioni. Infatti i vari temi sono stati trattati con lo sguardo tecnico tipico di chi ogni giorno vede devianze e distorsioni. Con l’intervento del capo della Procura si è fatto un tentativo che sicuramente sarà incisivo nelle coscienze dei giovani interlocutori presenti. Durante il convegno i ragazzi ingaggiavano tra loro discussioni sui temi trattati. Un plauso all’iniziativa, che ha riscosso grande successo e ha dimostrato quanto sia importante investire nella formazione dei giovani e nella promozione della Legalità. Speriamo che in futuro possano essere organizzati altri incontri simili. Per continuare a sensibilizzare e coinvolgere i ragazzi nel tema della Legalità, del rispetto e del contrasto ad ogni forma di violenza e emarginazione.

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