Luchè dà del fascista a Salmo, è guerra a colpi di ”dissing”

Salmo Luchè

La guerra del rapper Luchè contro Salmo.

“Fai i soldi e diventi fascista”. Questa è l’accusa del rapper Luchè che ha preso di mira Salmo con un dissing. Il nuovo pezzo si chiama “Estate dimmerda 2” e riprende il titolo del pezzo del rapper olbiese, diventato tormentone estivo qualche stagione fa.

La guerra tra i due rapper è scoppiata anni fa, scontro che si è acceso dopo che l’artista di Olbia lo ha citato nelle sue 64 Bars per RedBull, pezzo uscito pochi giorni fa. Così il rapper napoletano ha deciso di preparare il dissing e la risposta di Salmo non si è fatta attendere, arrivando 24 ore dopo con l’uscita di “Dove volano le papere“, come risposta al “Dove volano le aquile” del collega.

Nel dissing “Estate dimmerda 2” Luchè ha accusato Salmo di aver regalato 10mila biglietti per cercare di riempire lo stadio di San Siro e ha paragonato l’artista olbiese a Russel Crowe che è diventato come Pio e Amedeo. Oltre a questo si aggiungono anche le accuse di essere un italiano medio e che è stato influenzato dalla trap. Ma l’accusa più pesante è quella secondo cui sarebbe diventato fascista grazie ai soldi.

L’odio tra Salmo e Luchè risale al 2019 quando il rapper di Olbia aveva affermato che i suoi album Machete Mixtape 4 e Playlist, erano i migliori album rap dell’anno. L’affermazione non era piaciuta all’artista di Napoli, il quale sosteneva che l’olbiese aveva copiato il suo brano “Marylean” dalla sua canzone “Je ce credevo”. In risposta, Salmo aveva chiamato Luchè “invidioso” e aveva sostenuto di aver conservato dei messaggi di Luchè in cui complimentava il suo talento su un telefono inglese. Da qui il riferimento a lui nel freestyle per RedBull in cui Salmo ha cantato: “L’inferno lo conosco bene, ci tornerei per farci un mese, una vita di promesse spese, drin… squilla il telefono inglese”.

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