Il bonus e le regole meno rigide riaccendono la voglia di sposarsi a Olbia e in Gallura

La ripartenza dei matrimoni a Olbia e in Gallura.

Ci si torna a sposare a Olbia e in Gallura. La ripartenza dei matrimoni, dopo la pandemia, c’è stata, anche se in modo lieve. Negli ultimi mesi solo a Olbia sono stati celebrati una settantina di unioni, che hanno fatto registrare un aumento delle vendite da parte dei negozi di settori e dei servizi specifici per il wedding.

Bonus e incentivi.

Per incentivare i matrimoni, la Regione ha stanziato dei finanziamenti per poter celebrare le nozze e sostenere le spese per la cerimonia. E’ tornato, infatti, il bonus per celebrare il giorno più bello della propria vita. Il contributo erogato fino a 4.000 euro sarà rivolto a quelle coppie in difficoltà economica, che non possono incoronare il proprio sogno a causa delle spese troppo alte. Un problema che si è fatto sentire durante la pandemia e che, non solo ha determinato una crisi dei matrimoni, ma anche un problema di natura economico.

La ripartenza del settore.

Le opinioni tra gli addetti sono ottimiste. “Quest’anno ho organizzato numerosi catering per matrimoni anche nelle ville – dichiara Ilaria Vacca, dell’agenzia Emerald Empire di Olbia –. Sono state cerimonie abbastanza ristrette rispetto agli anni precedenti, che prevedevano pochi invitati. Per il prossimo anno ho avuto un boom di richieste, anche di 2 o 3 matrimoni nella stessa data”. Aria di ripartenza anche all’atelier di Olbia Impero. “Le vendite hanno ripreso e sono tornate alla normalità durante la stagione estiva, proprio come gli anni prima del 2020 – dichiara Tiziana Altamira, addetta alle vendite -. Non ci aspettavamo questa ripartenza, visto il periodo difficile dei mesi scorsi”.

Il parere dell’associazione di categoria.

“Dinanzi alla ripartenza dei matrimoni locali – dichiara Ivonne Concu, capodelegazione di Federmep Sardegna, che rappresenta il settore matrimoni ed eventi -, si è fermato il destination wedding, anche a causa della pandemia, dove alcune nazioni hanno subito un exploit in termini di contagi e morti. Penso che la situazione riprenderà nel 2022, dove alcune regioni si stanno muovendo per fare programmazione. La Sardegna però è in ritardo su questo aspetto, un problema anche culturale dove la Regione non riesce a cogliere il vantaggio di rendere l’Isola come un luogo attrattivo da parte di altri paesi, anche durante i mesi invernali, i quali scelgono sempre altre nazioni o altre realtà italiane che creano, invece, una destinazione. Va bene che i comuni, come ad esempio Olbia, diano nuovi spazi per celebrare le nozze ma non basta, ma non è questa la strategia quando si vuole vendere un prodotto all’estero. E’ utile che ci si sieda a un tavolo con gli operatori del settore per pianificare attraverso una comunicazione efficace, in modo che le bellezze della nostra terra siano attrattive”.

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