Violenze sessuali e botte a una bambina a Olbia, arrestato il patrigno

carcere Tempio

Abusi sessuali che duravano da quando aveva 8 anni.

Una vicenda molto torbida che avveniva in una famiglia apparentemente normale di Olbia. Un inferno vissuto da una bambina di soli 8 anni, molestata sessualmente più volte da suo patrigno. Con le minacce e le botte il presunto pedofilo si comprava il silenzio della bambina.

Fortunatamente la ragazzina, dopo cinque anni di soprusi, è riuscita a mettere fine a quell’orrore subìto sulla sua pelle. A causa degli abusi sessuali, che avvenivano quasi quotidianamente, la ragazzina aveva addirittura iniziato a compiere atti di autolesionismo. La bimba viveva in quella casa un doppio disagio, perché il patrigno, di nazionalità straniera, picchiava la madre e il fratellino. Nei giorni scorsi, stando a quanto riporta La Nuova Sardegna, i carabinieri lo hanno arrestato e ora si trova rinchiuso nel carcere di Nuchis con accuse pesantissime.

Stando ai primi accertamenti, il patrigno avrebbe per anni toccato la bambina nelle parti intime. La giovanissima avrebbe cominciato a manifestare dei grossi disagi, cominciando a tagliarsi ripetutamente in varie parti del suo corpo. A far scattare l’inchiesta sono le insegnanti della ragazzina, oggi tredicenne, dopo alcune sue confessioni. La bimba in lacrime le avrebbe raccontato di quei terribili abusi sessuali.

L’uomo era anche molto geloso nei confronti della madre della piccola, maltrattandola ripetutamente e accusandola di tradirlo. La ragazzina, dunque, era costretta a subire numerosi atti di violenza di un uomo che si comportava come fosse il loro padrone. Per questo è stato applicato il codice rosso e la sua abitazione sottoposta a perquisizione.

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