Nuraghi verso il riconoscimento Unesco, il Majori nel progetto pilota

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La valorizzazione del nuraghe Majori.

Al Comune di Tempio arriveranno, grazie all’intervento dell’assessore regionale della Cultura, Andrea Biancareddu, 2.200.000 euro per il Nuraghe Majori, inserito tra i siti del progetto predisposto per il riconoscimento dei “Monumenti della civiltà nuragica” nella Lista dei Beni Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

Si tratta di una procedura lunga e complessa che prevede, per la candidatura vera e propria, la predisposizione di un dossier e di un piano di gestione. “Il primo step della sperimentazione del modello di progettazione è stato sviluppato per quattro siti prototipo individuati nel Nuraghe Santu Antine a Torralba, Santuario di Su Romanzesu a Bitti, Santuario di Santa Vittoria a Serri e, con mia grande soddisfazione, il Nuraghe Majiori a Tempio Pausania – precisa l’assessore Biancareddu che continua -. Il nostro nuraghe non poteva mancare, selezionato per la monumentalità che si esprime nelle sue murature a blocchi poliedrici, di forte impatto visivo, di rilevante interesse scientifico essendo quello che, fra tutti i nuraghi simili, assomma in maniera eloquente la commistione dei due tipi “a tholos” e “a corridoio. Per non parlare della sua ubicazione in un contesto naturalistico di forte rilevanza, ricco di specie arboree e di flora anche rara, arricchito dall’essere il contesto di vita di una specie rara di piccolissimi pipistrelli che hanno eletto a nursery la tholos del nuraghe”.

La rosa dei quattro siti prototipo, scelti tra ben 32 beni archeologici di grande importanza per tutta l’isola, rientra nel “progetto pilota-studio di fattibilità”, finalizzato a sostenere nelle diverse forme necessarie, gli enti locali, i comuni e le unioni di comuni per la realizzazione degli interventi destinati ad assicurare o accrescere l’accessibilità e la fruibilità dei siti individuati nel progetto stesso. Il percorso intrapreso dalla Regione Sardegna, per il quale sono stati stanziati circa 36.000.000 di euro, vuole infatti sostenere e sviluppare tutte le azioni necessarie per poter arrivare al riconoscimento del valore universale eccezionale dal punto di vista storico, artistico e scientifico dei “Monumenti della civiltà nuragica“, nella Lista del Patrimonio Mondiale.

“Dobbiamo crederci e lavorare bene – spiega l’assessore Biancareddu -. É una grande opportunità per tutta la Sardegna e per la ricchezza più grande che abbiamo: le nostre radici, la nostra storia, le nostre tradizioni. La consapevolezza dell’identità del popolo sardo passa innanzitutto dalla conoscenza e dalla salvaguardia dei simboli della nostra storia millenaria”.

Si tratta del più grande intervento sul patrimonio archeologico della Sardegna, unicum eccezionale nel contesto del Mediterraneo occidentale e fattore straordinario di sviluppo territoriale, anche in considerazione delle dinamiche turistiche che è in grado di innescare “un grande progetto di rigenerazione culturale in cui credo fortemente, dove la cultura rappresenta il fattore d’attrazione per un turismo esteso a tutti i mesi dell’anno. Basti pensare che un’analisi ha certificato come l’ingresso dei nuraghi nella lista dei beni patrimonio dell’umanità dell’Unesco può contribuire a rafforzare i flussi turistici, allungare la stagione e determinare un vero e proprio salto di qualità in termini di percezione dell’isola e di crescita del pil della Sardegna”.

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