L’Olbia Calcio tra le sculture del museo di Buddusò

La visita dei giocatori.

Ogunseye che si affaccia sulla “Finestra del mondo” di Valeriano Hernandez Fraile. Oppure La Rosa che esplora la “Nostalgia” di Park Soo Yong. E ancora, Muroni che si confronta con “L’uomo e la sua maschera” di Alfonso Fortuna.

No, non si tratta di misteriosi e bizzarri crossover, ma della risultante di un eccezionale e stimolante incontro. Quello dell’Olbia Calcio con la cultura scultorea di Buddusò. L’estro contemplato dai nostri ragazzi, già ammirato nel corso delle passeggiate per le strade del paese, è quello sprigionato e fissato nelle splendide opere scultoree realizzate a tutto tondo o in bassorilievo e custodite nel Museo di Arte Contemporanea del paese costruito appositamente nel 2001. 

È stato così un pomeriggio all’insegna della scoperta dei tesori artistici del territorio, quello trascorso ieri dai bianchi e dallo staff di mister Filippi, recatisi in visita al MAC, ricchissima galleria di arte scultorea contemporanea che ospita nella sala interna e nel giardino alcune delle più significative opere realizzate nel corso delle edizioni del Simposio Internazionale. L’appuntamento che dal 1984 al 2003 ha animato le estati buddusoine richiamando in paese i più noti e talentuosi scultori attivi sulla scena mondiale. 

I giocatori hanno quindi potuto osservare da vicino i capolavori scolpiti su legno e granito, con il prezioso supporto della guida museale della cooperativa Liber che ha coinvolto i ragazzi nella spiegazione fornendo loro le chiavi di lettura interpretativa delle varie opere esposte. 

Un ricchissimo patrimonio artistico custodito tra le colline del Monte Acuto che preserva uno spaccato delle più influenti esperienze di arte plastica degli ultimi decenni e che ha sensibilizzato e ancora oggi continua a ispirare alla creazione e alla riflessione estetica cittadini sardi e visitatori da tutto il mondo. 

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