Il caso di violenza all’ospedale di Olbia.
È sfociata in caos e paura la mattinata di giovedì 3 luglio al pronto soccorso dell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia, dove un paziente in forte stato di agitazione ha scatenato momenti di tensione e panico tra operatori sanitari e presenti. Si trattava di un uomo con gravi disturbi psichiatrici che, una volta giunto nella struttura sanitaria, ha devastato alcune apparecchiature mediche e tentato di aggredire il personale in servizio. L’intervento dei carabinieri, chiamati d’urgenza dai sanitari, è stato necessario per riportare l’ordine in un contesto che, in pochi minuti, era diventato ingestibile.
Dietro l’episodio, che ha messo ancora una volta in luce le fragilità del sistema sanitario territoriale, si cela una dinamica ormai nota a chi opera nel settore: l’impossibilità di ricoverare pazienti psichiatrici nel reparto di riferimento. A Olbia, infatti, i ricoveri in psichiatria risultano temporaneamente sospesi. Una sospensione che non nasce da una scelta organizzativa, ma da una carenza drammatica di personale medico. Gli psichiatri in servizio, sommersi da un carico di lavoro divenuto insostenibile, non riescono più a garantire la copertura dei turni, né in corsia né nei servizi territoriali.
Il paziente coinvolto nel grave episodio non aveva dunque alternative. Privo di un posto nel reparto specialistico, è finito in pronto soccorso, dove la gestione dei casi psichiatrici acuti risulta evidentemente inadeguata. La mancanza di figure professionali dedicate, la pressione costante sul personale infermieristico e medico e l’assenza di una rete strutturata di assistenza psichiatrica stanno portando la sanità locale verso una situazione di forte criticità.
Ad aggravare ulteriormente il quadro è anche la cronica carenza di infermieri. Al Giovanni Paolo II, in molti turni del pronto soccorso, sono appena tre gli operatori disponibili per l’intera area di emergenza. Una condizione lavorativa che mette a rischio non solo la qualità delle cure, ma anche l’incolumità del personale stesso.