La passeggiata in centro, l’abbraccio ai propri cari, il panino al McDonald’s: come si è vissuto il primo giorno dopo il lockdown in Gallura

Cosa è stato fatto il primo giorno della fase 2.

Lunedì è iniziata la nuova fase della lotta al coronavirus, quella dove siamo un po’ più liberi, ma durante la quale non bisogna assolutamente abbassare la guardia. In tantissimi a Olbia ed in Gallura hanno deciso di passare una giornata fuori casa, approfittando anche della splendida giornata. “Ieri sono uscito per fare una passeggiata al centro storico. Io, mia moglie e mia figlia. Una bellissima giornata di maggio che ci ha permesso di spezzare la routine della quarantena – racconta Antonio, 38 anni, di Olbia -. Moltissimi negozi e attività erano ancora chiuse, rendendo l’atmosfera decisamente triste. È difficile abituarsi a tutto questo, sembra quasi surreale”.

Ludovica, 50 anni, di Arzachena ha scelto come prima cosa di andare al camposanto. “Hanno riaperto i cimiteri e il mio primo pensiero è stato per mia madre. Finalmente, dopo due mesi, sono riuscita a portarle dei fiori. Per me è di gran conforto e ci tengo molto che per lei non manchino mai. Dopo sono rientrata subito a casa, penso sia troppo presto per uscire e ho paura di essere contagiata”, racconta.

E chi è corso a riabbracciare i familiari più cari. “Abbiamo rispettato tutte le regole della quarantena. Abbiamo passato due mesi in casa senza vedere nessuno. Appena ci hanno dato la possibilità, io e mia figlia siamo andate subito a trovare mia madre – raccontano Elisa e sua figlia Valeria di 14 anni di Calangianus -. Nonna mi è mancata davvero tanto in questo periodo, è stato bello poter andare da lei. Abbiamo ancora un po’ di paura e per questo abbiamo rispettato le distanze. Per fare merenda tutte insieme, abbiamo aperto il tavolo grande, in salotto, e ci siamo ben distanziate. Piano piano ci riprendiamo la vita di tutti i giorni e torniamo alla normalità”.

Non tutti hanno avvertito il primo giorno della fase 2 come un liberi tutti. “Ieri sono rimasta a casa – racconta Gianna, 42 anni, di Olbia -. Avere più libertà non significa che possiamo andare ovunque e a prescindere. Anche io ho tanta voglia di rivedere i miei genitori, ma l’ansia di poterli contagiare è davvero troppo forte. Vorrei avere la possibilità di fare un tampone e sapere che è tutto ok, ma questo non è possibile”.

“Io fortunatamente posso uscire per andare a lavoro, quindi ieri non mi è sembrata una giornata speciale. Sinceramente, aspetto con ansia che il mio bar preferito riapra, così che possa prendermi caffè e cornetto da asporto. Penso che ci sarà un po’ di fila, perchè è un’abitudine che manca a molti, ma almeno potrò vedere un po’ di gente”, dice Daniele, 31 anni, di Golfo Aranci.

In molti, però, si sono precipitati al drive-in del McDonald’s di Olbia. Come Giovanna, che ha 33 anni. “Sentivo la mancanza di mangiare qualcosa di diverso. Panino e patatine sono state la cosa migliore”, confida.

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