Rimosse 200 metri di reti nel fondale dell’area marina protetta di Tavolara

Area marina protetta Tavolara

La scoperta nell’area marina protetta di Tavolara.

Nel fondale dell’area marina protetta di Tavolara c’erano 200 metri di reti abbandonate. La scoperta nell’ambito del progetto “PlasticFreeGC”, l’operazione “Reti Fantasma” svolta dal IV Nucleo Sub della Guardia Costiera di Cagliari.

L’operazione è avvenuta sotto la supervisione della Direzione Marittima di Olbia, ha avuto luogo nella mattinata di ieri presso il punto di immersione di Secca di Punta Arresto nell’isola di Molara, all’interno dell’Area Marina Protetta di Tavolara – Punta Coda Cavallo.

Durante l’operazione sono state recuperate circa 200 metri lineari di reti abbandonate dal fondale marino. L’obiettivo principale di questa attività, condotta in collaborazione con il personale dell’Area Marina Protetta di Tavolara – Punta Coda Cavallo, è la salvaguardia dell’ecosistema marino, mediante la rimozione di rifiuti dannosi sia per la flora sia per la fauna marina.

Le “reti fantasma” rappresentano dei veri e propri rifiuti che, se lasciati in mare, continuano ad intrappolare in modo passivo le specie ittiche, trasformandosi in autentici “muri della morte”. Oltre a danneggiare l’habitat marino, queste reti costituiscono un pericolo concreto per la sicurezza di sub e bagnanti.

Le reti rimosse dai fondali marini verranno avviate al processo di smaltimento, con la distruzione a cura dell’Area Marina Protetta. Il Capitano di Vascello Giorgio Castronuovo, Direttore Marittimo della Sardegna settentrionale, ha espresso grande soddisfazione per l’operazione svolta, sottolineando l’importanza della sensibilità ambientale e la necessità di promuovere e preservare il benessere degli ecosistemi acquatici per la salvaguardia della nostra salute.

Il progetto “PlasticFreeGC”, nato nel 2019 dalla collaborazione tra il Comando Generale della Guardia Costiera e l’ex Ministero dell’Ambiente, oggi della Sicurezza Energetica, mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sugli effetti nocivi delle microplastiche sull’habitat marino, nonché sulle conseguenze dannose della plastica per le nostre coste, i nostri mari e la nostra salute. L’operazione “Reti Fantasma” è parte integrante di una più ampia campagna comunicativa sul tema della sensibilità ambientale.

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