Pochi voli durante le feste: “La Gallura divenga turistica anche d’inverno”

voli Olbia

Pochi voli disponibili da e per la Gallura fino ai primi di gennaio

La crisi dei trasporti aerei in Sardegna sta colpendo indistintamente tutti gli scali sardi, compreso l’aeroporto di Olbia-Costa Smeralda, alle prese col calo dei voli e con l’aumento dei costi delle tratte da e per il continente. Scarsa l’offerta di voli anche nel periodo natalizio e costi alle stelle per i turisti, nonostante l’impegno dei principali vettori di rafforzare le tratte.

Chi vuole prenotare un volo da o per Olbia in regime di continuità territoriale, può disporre in questo periodo di 2 tratte giornaliere con Ita – 3 il 22 e il 23 dicembre – e una sola Volotea per Linate Milano, e di 2 tratte Volotea e 1 sola Ita per Roma Fiumicino al giorno, e rischia di non trovare posto. I turisti che vogliono raggiungere la Gallura in regime ordinario, con Volotea potranno prenotare il biglietto da o per Olbia con prezzi che raggiungeranno le 340 euro a persona tra il 21 e il 23 dicembre. In questo momento spendono circa 100 euro in meno i passeggeri di Ita, sul cui sito al momento non sono disponibili voli per la penisola il 22 e il 24 dicembre.

Tra le motivazioni della crisi dei collegamenti c’è la programmazione delle compagnie aeree, che considerando la Sardegna poco appetibile in inverno, preferiscono concentrare il traffico altrove. “La principale criticità sta nel fatto che la Sardegna non risulta appetibile d’inverno per chi non vive nell’isola“, ha affermato Silvio Pippobello, amministratore delegato di Geasar, società che gestisce lo scalo di Olbia-Costa Smeralda. “Per questo – aggiunge Pippobello -, occorre creare un’organizzazione che faccia da catalizzatore e che pensi a creare un prodotto interessante tutto l’anno. L’unico modo per risolvere il problema della connettività è spingere i turisti a venire qui anche d’inverno. Ma la Regione Sardegna deve fare la sua parte creando l’entità che dovrà creare il prodotto e anche pensare a come incentivare il traffico aereo».

E’ previsto un aggravamento della situazione, dato che Volotea e Ita hanno preannunciato che a partire rispettivamente dal 12 e dal 16 febbraio 2023 non copriranno più le tratte previste dalla continuità territoriale da e per Roma Fiumicino e Milano Linate, a causa dell’aumento dei costi del cherosene e dell’inflazione. Le due compagnie hanno preso l‘impegno di aumentare le tratte nel periodo natalizio, ma è una soluzione tampone che risolve il problema solo per il periodo delle festività natalizie. A ottobre la Regione ha pubblicato il nuovo bando di continuità territoriale per i collegamenti tra il 17 febbraio 2023 e il 26 ottobre 2024 e ci sarà tempo fino al 27 dicembre affinchè le compagnie aeree si propongano per coprire le tratte del costo di 39 euro, tasse escluse, per i collegamenti con Roma Fiumicino e 47 euro, tasse escluse, per quelli con Milano Linate.

Dalle statistiche diramate da Airline Data Inc e dal monitoraggio delle tariffe emerge un quadro drammatico. Tra novembre 2022 e marzo 2023 sono il 37% in meno i posti totali disponibili negli aerei rispetto allo stesso periodo tra 2018 e 2019, mentre i costi medi dei biglietti sono saliti del 24,5%, senza considerare i costi dei servizi opzionali. Il confronto con la Sicilia è impietoso: nello stesso periodo i posti disponibili nei voli da e per la Sicilia sono aumentati del 13,5%, mentre i prezzi non registrano aumenti significativi.

Politica sotto accusa da parte dei tecnici, ma le soluzioni sono lontane, e i politici sardi litigano. Il parlamentare Silvio Lai, che ha chiesto l’intervento dell’Antitrust per verificare l’aumento esorbitante dei costi dei biglietti, ha puntato il dito contro l’amministrazione Solinas, che avrebbe affrontato il problema in modo inadeguato.

Da parte sua, il presidente della regione Solinas risponde a Lai parlando di tentativo di strumentalizzazione politica. Per il presidente della giunta regionale gli sforzi della regione vengono vanificati dalla chiusura della Commissione Europea: “Al puntuale riscontro di tutte le osservazioni della Commissione e al continuo interloquire, produrre analisi, report e documentazione, la Regione Sardegna ha registrato, dall’inizio della legislatura a oggi, una chiusura da parte della Commissione europea. E questa è una verità inconfutabile. Nonostante la Regione abbia sempre sostenuto la tariffa unica, considerata dall’Europa altamente discutibile per i non residenti, e l’esigenza di un dimensionamento proporzionato ai fabbisogni di mobilità e connettività, la posizione della Commissione europea si è sempre dimostrata rigida: no alla tariffa unica, no all’aumento dei voli”, ha concluso il presidente della regione Sardegna.

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