Tumore alla cervice uterina, screening in altri cinque posti in Gallura

medico di famiglia poliambulatorio padule

Cresce lo screening in Gallura per il tumore alla cervice uterina

Dopo l’estate riparte nel territorio della Asl Gallura l’attività di screening per prevenire il tumore alla cervice uterina. L’esame, che consente di individuare in fase iniziale la malattia nelle persone asintomatiche, potrà essere svolto anche ad Arzachena, Berchidda, Buddusò, Budoni e Santa Teresa Gallura. I cinque ambulatori si aggiungono ai punti screening già attivi a Olbia, Tempio Pausania e La Maddalena.

“Le utenti vengono informate tramite lettera, ma possono contattarci anche per ulteriori informazioni e per spostare gli appuntamenti telefonando al numero verde gratuito 800 283333, dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.00. L’esame che viene effettuato è un pap test – spiega la Responsabile del Coordinamento Screening, la dottoressa Maria Grazia Sotgiu – e si tratta di un prelievo veloce e indolore, rivolto alla popolazione femminile residente di età compresa fra i 25 e i 64 anni”.

Il servizio è di nuovo attivo nei poliambulatori di Arzachena (il venerdì dalle 9.00 alle 14.00), Berchidda (il giovedì dalle 9.00 alle 14.00), Buddusò (il mercoledì dalle 9.30 alle 13.30), Budoni (il lunedì dalle 9.00 alle 14.00) e Santa Teresa Gallura (il martedì dalle 9.30 alle 13.30). Invariati gli orari di Olbia (dal lunedì al venerdì dalle 8.20 alle 14.00 nella struttura sanitaria San Giovanni di Dio), Tempio (il martedì dalle 8.30 alle 12.50 nella struttura sanitaria del Consultorio in via Belluno) e a La Maddalena (dal lunedì al venerdì dalle 16.00 alle 18.00 nell’ospedale Paolo Merlo).

“La riattivazione progressiva degli screening sui territori offre agli utenti una corsia preferenziale per effettuare gratuitamente e senza lunghe liste di attesa gli accertamenti necessari per prevenire il tumore della cervice uterina – sottolinea la Direttrice del Dipartimento One Health della Prevenzione, la dottoressa Liana Ragaglia – e per poter intervenire, in caso di positività, tempestivamente con ulteriori accertamenti. Per eventuali approfondimenti diagnostici successivi il paziente verrà preso in carico dai servizi sanitari per dare una risposta al bisogno di ciascuno”.

“Grazie alla diagnosi precoce le cure necessarie possono essere più semplici e meno invasive. Il tumore al collo dell’utero è una neoplasia che ancora oggi ha una rilevanza epidemiologica molto importante, perchè è il terzo tumore più frequente nella popolazione femminile. La raccomandazione – conclude la dottoressa Ragaglia – è quella di presentarsi al controllo, come indicato nella lettera d’invito, nelle nostre strutture per sottoporsi allo screening: è gratis e può salvare la vita”.

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