Siccità, la Sardegna chiede lo stato di calamità naturale

La giunta regionale della Sardegna ha votato la richiesta dello stato di calamità naturale per tutta la Sardegna, per colpa della siccità

Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, la giunta del presidente Francesco Pigliaru ha votato il via libera al riconoscimento dell’eccezionale avversità atmosferica per la siccità. Una siccità che, a partire dai primi mesi di quest’anno, sta interessando l’intero territorio della Sardegna. Inoltre ha dato mandato al presidente Pigliaru e a Caria per la richiesta al governo e al Consiglio regionale della Sardegna di individuare misure emergenziali che consentano di limitare gli effetti dell’evento sull’intero comparto agricolo.

Verrà anche chiesta l’adozione di un provvedimento normativo che consenta alle imprese agricole, che non hanno sottoscritto polizze assicurative agevolate a copertura del rischio siccità, di accedere agli interventi previsti per favorire la ripresa dell’attività economica e produttiva.

“Domani mattina sarò a Roma al Mipaaf per incontrare il ministro Maurizio Martina – ha detto l’assessore Caria -. Consegnerò nelle sue mani la delibera e la documentazione necessaria che racconta uno stato di estrema difficoltà dovuta alla grave siccità che ha colpito la nostra isola. E spiegherò al ministro il livello di forte sofferenza che hanno raggiunto le nostre campagne e le decine di migliaia di aziende agricole e pastorali che da mesi stanno facendo fronte a uno dei momenti più difficili degli ultimi decenni”.

In effetti dai dati della Rete pluviometrica regionale risulta che già nel 2015-2016 sono state registrate piogge inferiori alla media con deficit di circa il 20% su base regionale. Nell’anno in corso, fatta eccezione per le aree del Flumendosa e della Gallura, si registrano deficit di pioggia che vanno da un minimo del 30% del Campidano a un massimo del 45% del Logudoro.
E secondo il “Rapporto sullo stato di criticità del sistema idrico regionale” le precipitazioni registrate negli ultimi anni sul territorio regionale sono state così ridotte che il quadriennio 2013-2017 si sta rivelando come uno dei più critici mai registrato in Sardegna a partire dal 1922.

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