Gli stabilimenti della Gallura si preparano all’estate, ma il problema resta il personale

L’estate nelle spiagge di Olbia.

L’estate è ormai alle porte. Sarà una stagione come l’attendevamo, senza distanziamenti, senza mascherine e senza tutte quelle regole a cui eravamo tutti un po’ abituati con la pandemia, malgrado la nostalgia delle estati spensierate.

Con la fine dell’emergenza anche a Olbia e in Gallura la stagione mette il turbo, con le spiagge pronte ad affollarsi e i protagonisti sono proprio loro, gli stabilimenti balneari, le discoteche e i tanti locali che si dicono pronti ad accogliere il turismo. Si respira quasi la normalità tra i gestori dei lettini e degli ombrelloni, che ora dovranno limitarsi a disinfettare tra un cliente e l’altro.

Tuttavia, il rincaro delle materie prime, la guerra e poi la difficoltà di trovare personale non lasciano tranquilli gli esercenti. “Abbiamo fatto un weekend, sia di Pasqua, che del 25 aprile, con un’affluenza davvero inaspettata – racconta Luca Quilichini, titolare del Mama Beach di Olbia – e non nascondo che avevo un po’ di timori ad aprire, dopo 2 anni di pandemia. Purtroppo però non riesco a trovare il personale. Qualche giorno fa ho dovuto dire a una coppia di clienti che non potevo aprire la sera perché non avevo abbastanza dipendenti. Un altro problema è quello dell’aumento dei costi delle materie prime che mi hanno costretto a non fare alcuni piatti. Cerco di garantire comunque la qualità, perché ci tengo a trattare bene il cliente e non sono d’accordo ad alzare i prezzi perché il turista non è un pollo da spennare”.

Ci sentiamo un po’ più liberi senza tutte le restrizioni dello scorso anno – dichiara Angelo Putzu, proprietario del Chiringuito, a Bados -, anche se un po’ per noi sono rimaste, ma quello che ci spaventa è ora con la guerra in Ucraina e in secondo luogo il costo dell’energia e delle materie prime. E’ purtroppo una situazione che ci costringerà a rincarare i prezzi e stiamo optando a non preparare alcune pietanze molto gettonate. In più si aggiunge il problema della carenza di camerieri e personale. Temo che a causa di questo non potrò aprire a cena”.

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