Terrorismo, due arresti a Olbia: mandavano denaro ai combattenti siriani

Arresti per terrorismo a Olbia.

Lunedì e nelle prime ore di martedì a Olbia, la polizia di Stato della Questura di Sassari, in collaborazione con la Direzione Centrale Polizia di Prevenzione – Servizio per il Contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo Esterno, ha eseguito l’arresto di due cittadini siriani. Entrambi erano destinatari dell’ordine di carcerazione emessi dalla Procura presso la Corte di Appello di Sassari, accusati di associazione con finalità di terrorismo internazionale.

L’indagine ha rivelato che i due individui, dal 2014 fino agli inizi del 2018, facevano parte di un’organizzazione dedicata all’hawala, un sistema informale di trasferimento di denaro. Utilizzando questo mezzo, effettuavano trasferimenti di fondi dall’Italia alla Siria e viceversa, a beneficio delle milizie di opposizione al regime di Bashar al-Assad. Si sospetta che queste milizie abbiano utilizzato tattiche violente, senza preoccuparsi del coinvolgimento di civili innocenti e accettando gli effetti collaterali della violenza diretta.

Le indagini della Digos di Sassari, coordinate dai sostituti procuratori della Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Cagliari, Danilo Tronci e Rossana Allieri, hanno portato alla luce non solo l’attività di finanziamento delle milizie combattenti, ma anche la presenza di video che mostrano giuramenti, esercitazioni militari, esaltazioni di vittorie e scene di guerra con esplosioni di armi. Tutti i video avevano in comune la celebrazione delle forze rivoluzionarie che combattono, con violenza, il regime siriano.

Gli arrestati sono stati condannati a 5 anni e 6 mesi di reclusione ciascuno. A causa del periodo trascorso in custodia cautelare in carcere prima della condanna, sconteranno circa 1 anno e 6 mesi di reclusione presso il carcere di Bancali, dove sono stati trasferiti.

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