La tragedia di Bados, indagini sul fornelletto e controlli dai rivenditori di gpl a Olbia

Le indagini sul fornelletto da cui è nata la tragedia di Bados

Le indagini sulla tragedia di Bados, con la morte del piccolo Samuel, si concentrano sul fornelletto da cui è partito l’incendio. Non apparteneva ai genitori del bambino di 10 anni morto carbonizzato ma a una delle due coppie con cui erano in vacanza. Ci sono errori che riguardano tutti i protagonisti della vicenda, perché non era possibile lasciare camper e roulotte in quella macchia mediterranea dietro la spiaggia. Così come non sarebbe stato lecito accendere quel fornellino, ma è sul malfunzionamento che si concentrano gli sforzi degli inquirenti. Il campeggio abusivo è ben altro tipo di problema; da quel fornellino è scoppiato un incendio e un bimbo di 10 anni ha perso la vita.

Secondo le ricostruzioni degli inquirenti quel fornellino era difettoso e nemmeno la bombola era a norma. per questo vengono fati controlli dai rivenditori di Gpl di Olbia per scoprire se i proprietari del fornelletto siano passati di lì. Se verranno confermati i problemi del fornello da campeggio le responsabilità ricadranno sulla coppia che lo possedeva. Ma hanno già lasciato la Sardegna e probabilmente l’Italia.

Anche i genitori di Samuel Imbuzan, Daniel e Tatiana Lisi, hanno lasciato l’Isola. Così come i resti del piccolo, pronti per l’ultimo saluto. Da Sassari il padre è stato trasferito nel centro ustionati di Cesena e tra domani e sabato dovrebbero svolgersi i funerali a Rimini.

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