Yacht contro gli scogli a Porto Cervo, i comandanti delle due imbarcazioni si accusano a vicenda

L’incidente a Porto Cervo.

Si accusano a vicenda i due comandanti coinvolti nell’incidente a mare avvenuto a Porto Cervo che è costato la vita a un 63enne di nazionalità inglese sullo yacht Amore. Il comandante del motoscafo Magnum 70 “Sweet Dragon” della famiglia Berlusconi, tramite i suoi avvocati, sostiene che l’altro yacht ha sbagliato manovra.

Secondo la difesa, Cortese avrebbe accostato a dritta come prevede il regolamento internazionale in presenza di imbarcazioni con rotte opposte e ha fermato i motori, procedendo poi a marcia indietro. Il comandante di Amore, Lallone ha invece dichiarato di essere stato costretto a cambiare improvvisamente rotta per non entrare in collisione con lo yacht della famiglia Berlusconi, attualmente finito sotto sequestro.

Sono due le persone iscritte sul registro degli indagati dalla Procura di Tempio Pausania per la morte del manager britannico, Dean Kronsbein, entrambi i comandanti dovranno rispondere di omicidio colposo e lesioni gravissime. I feriti sono quattro, fra cui la moglie e la figlia dell’armatore. Entrambe sono in condizioni gravi: la giovane ha subìto un delicato intervento alla testa e si trova nel reparto di Neurochirurgia dell’ospedale Santissima Annunziata di Sassari, mentre la moglie della vittima è ricoverata al Giovanni Paolo II di Olbia con fratture, ma è in condizioni stabili. Successivamente, se le condizioni lo permetteranno, saranno trasferite in una clinica privata in Gran Bretagna.

Cosa è successo nell’incidente.

Restano ancora dubbi e interrogativi sulla dinamica dell’incidente che, domenica sera, è costato la vita ad un 63enne che si trovava a bordo dello yacht Amore nelle acque di Porto Cervo. La motonave è finita contro gli scogli dell’isola delle Rocche, uccidento l’uomo e ferendo gravemente la moglie e la figlia. Un impatto violentissimo, visti i danni sull’imbarcazione e sulle stesse rocce.

Dallo yacht Sweet Dragon è stato lanciato il “may day” alla Capitaneria di porto di Olbia e prestato i soccorsi ai naufraghi dell’imbarcazione. Al momento del grave incidente a bordo della barca di Berlusconi erano presenti soltanto il comandante Luigi Cortese e un altro membro dell’equipaggio.

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