Green pass per il bar o il ristorante, la reazione della Fipe Gallura: “Penalizzati”

L’ipotesi del Cts vista dal sindacato della Gallura.

E’ ancora vivo il dibattito sull’ipotesi dell’obbligo al Green Pass per accedere nei ristoranti e nei bar. Proposta, vista dal Cts e governo come soluzione per ridurre i contagi da coronavirus e variante Delta, ha diviso anche i ristoratori della Gallura tra favorevoli e contrari.

Una soluzione drastica, che ancora si ritorce sui ristoratori. Così, Fipe Gallura, definisce l’idea, che si ispira al modello francese. “Ancora una volta si colpisce il nostro settore, che sta solo adesso ripartendo – ha dichiarato la segretaria del sindacato Gavina Braccu -, la politica non può delegare ai pubblici esercizi il compito di controllare se si stanno rispettando le regole. Noi pubblici esercizi abbiamo applicato tutti i protocolli e attualmente siamo le attività più sicure. Immaginiamo, che nella mia attività entri una famiglia dove non tutti sono vaccinati. Io cosa dovrei fare? Far sedere solo chi ha il Green Pass?”.

“Il vaccino è l’unica arma che ci può difendere dal covid – ha proseguito –. L’ipotesi del governo è contraddittoria perché da una parte il vaccino non è obbligatorio, dall’altra si vuole obbligare al Green Pass. Come Fipe noi siamo disposti a collaborare per una campagna capillare nei locali, ma non possiamo subire ulteriori penalizzazioni”.

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