L’anno terribile per la violenza sulle donne in Gallura

Il bilancio dell’anno dell’associazione Prospettiva Donna.

Un anno molto difficile per le violenze di genere, ma l’associazione Prospettiva Donna si è dimostrata ancora una volta in prima linea. “Operare concretamente per sostenere le sopravvissute alla violenza è sempre complesso e sono tante le difficoltà che le operatrici dei centri antiviolenza incontrano – spiega Patrizia Desole, la presidente dell’associazione –. Quest’anno la situazione si è ulteriormente complicata. A causa della pandemia abbiamo dovuto lavorare il doppio essendo le richieste d’aiuto aumentate in modo esponenziale”.

Da una parte il Covid, dall’altra spesso la convivenza forzata di molte donne con i loro carnefici. “L’epidemia ci ha messo a dura prova, abbiamo dovuto riorganizzare e potenziare le nostre modalità operative, lavorando anche in remoto, via web e utilizzando strumenti informatici – dice Desole –. Non ci siamo mai fermate e abbiamo collaborato anche con le forze dell’ordine e i sanitari, accogliendo le donne nel rispetto delle disposizioni in materia covid”.

La violenza di genere è un problema strutturale, che richiede anche un lavoro di superamento delle barriere culturali alla base del fenomeno. “Bisogna sradicare il maschilismo frutto di una società patriarcale, per farlo è necessario un cambio di rotta radicale, in tutti gli ambiti sociali, a partire dalla famiglia fino alla politica, servono azioni che abbiano un impatto positivo su entrambi i generi – prosegue la presidente di Prospettiva Donna –, politiche che sostengano le sopravvissute e il lavoro strategico dei Centri antiviolenza”.

Quello che l’associazione chiede all’anno nuovo è più di una speranza. “Sarebbe bello se nel 2021 non ci fosse più nessuna donna maltrattata, ma purtroppo, allo stato attuale, resta un sogno – conclude Desole poiché il patriarcato è difficile da debellare, essendo storicamente il nostro sistema sociale ben intriso di esso. La speranza è che il nuovo anno apra una fase nella quale le donne diventino protagoniste e possano incidere per cambiare davvero questo sistema profondamente ingiusto” .

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