Si cercano soluzioni per ampliare i beneficiari.
Sono più di 6mila le domande che i cittadini sardi hanno presentato all’Assessorato Regionale all’Urbanistica per fruire dei finanziamenti che incentivano il recupero e la riqualificazione delle case private. Di queste 1.271 saranno finanziate.
E’ questo ciò che emerge dai dati resi pubblici dall’Assessorato sul bando “Finanziamento di interventi di manutenzione, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione finalizzati al recupero e alla riqualificazione del patrimonio immobiliare privato ricadente nel territorio regionale”, aperto il 10 settembre scorso, che ha messo a diposizione dei privati ben 25 milioni di euro per risanare, manutenere, restaurare e ristrutturare gli immobili privati ad uso residenziale, con interventi finalizzati all’efficientamento energetico dell’edificio, integrati in interventi globali che comprendono opere sull’involucro edilizio.
Secondo l’analisi effettuata dall’ufficio studi di Confartigianato Sardegna, che ha esaminato le domande presentate e finanziate, la media degli interventi per ogni abitazione è di circa 80mila euro, con punte che superano anche a 150mila euro. I 1.271 interventi previsti, attiveranno investimenti per oltre 100milioni che andranno a dare ristoro, soprattutto, alle 13mila imprese artigiane dell’edilizia che operano nell’Isola.
“Siamo molto soddisfatti per l’altissimo interesse da parte dei sardi per il bando e perché è anche con questi strumenti che si combatte la crisi in edilizia – commenta Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Edilizia Sardegna – ma siamo anche preoccupati perché i fondi stanziati non basteranno per tutti: secondo i nostri calcoli potrebbero rimanere fuori poco meno di 5mila domande per esaurimento del plafond messo a disposizione”. “Per questo – continua Meloni – chiederemo un incontro all’assessore Regionale Quirico Sanna per ragionare sul reperimento di risorse aggiuntive che siano utili a riaprire la graduatoria a chi in questo momento è stato escluso per esaurimento dei fondi, o, quanto meno, per soddisfare più richieste possibili”.
“Sappiamo bene che non basterebbero 130milioni di euro ma siamo consapevoli sia della bontà dell’intervento, sia dello sforzo economico fatto dalla precedente e dall’attuale Giunta, cosa assai apprezzata – sottolinea il presidente di Confartigianato Edilizia – nonché dell’idea avuta dalla passata Commissione speciale del Consiglio Regionale per l’Artigianato e Commercio, e dal valore inestimabile che tale incentivo ha per il rilancio dell’economia delle costruzioni dell’Isola”.
Per l’associazione artigiana, anche in questo particolare momento, è l’edilizia privata una delle attività imprenditoriali che meritano un’attenzione particolare. Questo è infatti un settore che da solo è in grado di mettere in moto una filiera che coinvolge molteplici comparti produttivi con effetti economici moltiplicativi che hanno pochi eguali. Tale attività, infatti, attraverso la riqualificazione del patrimonio immobiliare privato, il decoro degli immobili (quindi l’estetica della città), l’efficientamento energetico degli stessi, può influire in modo positivo nello sviluppo e nella riqualificazione dell’intera Sardegna.
Nel 2018 in Sardegna, le detrazioni per ristrutturazioni ed ecobonus hanno attivato investimenti per 390 milioni di euro. Nelle costruzioni tali incentivi hanno avuto effetto positivo e diretto sul 13% dei lavoratori del settore: in valori assoluti, si parla di oltre 5mila persone su un totale di quasi 40 mila addetti.
“Certamente – conclude Meloni – la valanga di richieste conferma la necessità di rendere permanenti e strutturali questi bonus regionali e dimostra come le famiglie, se messe nelle giuste condizioni, investono nella cura della casa”.