Il racconto di Tempio dello scrittore Valery.
Quando lo scrittore Antoine-Claude Pasquin Valery arrivo a Tempio Pausania, alla fine di aprile del 1834, rimase colpito dalla città descrivendone l’architettura come quella di Venezia, Roma o Firenze per il pregio e per l’altezza dei palazzi.
Allora in città, dove si contavano 9.765 abitanti, i balconi erano fatti in legno. Pochi anni dopo, tra 1830 e 1835, le ordinanze obbligarono alla sostituzione dei balconi in legno con delle mensole in granito, detti li passizi. Ciò fu per motivi di sicurezza, emersi nel corso della visita del Re. Oltre a questo fu anche ordinata l’intonacatura delle facciate, poiché ai tempi il granito in vista era contro il decoro urbano.