Aree militari da riconvertire, proteste a La Maddalena

Le proteste a La Maddalena.

È di qualche giorno fa la notizia che nelle acque dell’arcipelago di La Maddalena si sarebbero dovute svolgere le esercitazioni del Raggruppamento Subacquei ed Incursori della Marina Militare (Comsubin) che prevedevano tra l’altro l’uso di esplosivi.

“Ricordiamo che il nostro territorio, essendo un’area SIC/ZPS (sito di importanza comunitaria/zona di protezione speciale) è protetto in quanto area sensibile dal punto di vista naturale e paesaggistico. Il provvedimento, fortunatamente, è stato abrogato a seguito di un intervento tempestivo da parte del Parco Nazionale. Prendendo spunto da questo avvenimento, riteniamo sia necessario doveroso fare una riflessione sulla presenza della Marina Militare sul nostro territorio, prospettando al contempo un’idea di sviluppo alternativa a quella che ci è stata lasciata in eredità”, affermano dal Partito Democratico.

“Come Partito Democratico, riteniamo che il tema del rapporto con la Marina Militare e nello specifico con le servitù militari che gravano sul territorio sardo (localmente si fa riferimento alla servitù di Santo Stefano) così come del demanio militare, sia oggi più che mai attuale. Sebbene l’economia di La Maddalena sia storicamente legata alla presenza della Marina, è un dato di fatto che, a seguito dello spostamento della base Nato di Santo Stefano e del contemporaneo ridimensionamento delle strutture militari, sia necessario inserire questo punto nell’agenda delle priorità locali. Solo risolvendo questo problema atavico della nostra isola sarà possibile, finalmente, compiere una fase di riconversione economica ipotizzata, auspicata e in parte avviata negli anni scorsi”, concludono.

Condividi l'articolo
Gallura Oggi il quotidiano di Olbia e della Gallura | Notizie da Olbia, eventi in Gallura