Dopo il reparto di medicina, a La Maddalena ridotto al minimo il laboratorio analisi

Continui disservizi all’ospedale di La Maddalena.

L’ospedale Paolo Merlo perde un altro pezzo. Al laboratorio di analisi che, ormai da settimane, è di fatto diventato un punto prelievi, sta creando parecchi disagi con anche due giorni che passano per avere i risultati.

Questo ulteriore disservizio sta creando grande difficoltà nella gestione delle urgenze che arrivano al Pronto Soccorso. “L’ultima spallata, dopo la chiusura del reparto di medicina, è stata messa a segno – hanno detto i consiglieri comunali di minoranza Rosanna Giudice, Annalisa Gulino, Manila Salvati e Alberto Mureddu -. Chi ne paga le conseguenze? Ovviamente noi maddalenini, oltre che i vacanzieri che spesso, messi a conoscenza della mancanza di un ospedale che possa garantire un’adeguata assistenza sanitaria, preferiscono dirottare le loro vacanze in altri luoghi”.

Il personale sanitario in servizio al Paolo Merlo è ormai ridotto all’osso, lavorando in condizioni estenuanti, sballottati da un reparto all’altro. “Il pronto soccorso, seppur recentemente ma provvisoriamente rimpinguato di due medici militari – hanno proseguito – non sembra comunque reggere l’urto della disorganizzazione e della pressione estiva, nonostante il grande impegno di medici ed infermieri. Pensiamo sia più che comprensibile che, molti, vogliano fuggire da questa condizione, ma viene data a loro la responsabilità della chiusura dei reparti da chi, in realtà , dovrebbe garantire il buon funzionamento della sanità locale e regionale tutta”.

“Ed ancora, un servizio di assistenza domiciliare integrata, già ridotta ai minimi termini per la mancanza di personale – aggiungono – che deve garantire il servizio anche ai Comune di Palau e Santa Teresa, sguarnendo ulteriormente il nostro territorio, del servizio, per alcuni giorni della settimana. Non possiamo trascurare anche un altro aspetto importante: la perdita di tanti posti di lavoro che ruotano attorno al Paolo Merlo”. Assenza di servizi anche per i pazienti oncologici. “I nostri pazienti sono cittadini di serie B per la Regione – dichiarano – sono gli unici a non godere di tale servizio rispetto al resto della Ass di Olbia; questo perché, i fondi destinati a questo territorio, sono utilizzati in altri distretti”.

Sono tanti i posti di lavoro persi a La Maddalena. “Da mesi, come gruppi di opposizione, in tutti i consigli comunali, abbiamo cercato di aprire un dibattito che fosse produttivo – dichiarano ancora – abbiamo fatto comunicati stampa, collaborato con l’amministrazione comunale e chiesto un confronto con la Regione. Abbiamo più volte chiesto la convocazione di un consiglio comunale aperto ai politici ed alle associazioni impegnate per salvare il nostro ospedale, ma nessun consiglio comunale è stato convocato dall’amministrazione comunale. Un’assoluta mancanza di rispetto anche verso i cittadini che si sono visti privati di un diritto ineludibile”.

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