La Maddalena, polemiche in Consiglio sullo stop al nuovo lungomare

Le polemiche in Consiglio comunale a La Maddalena.

Venerdì scorso, a La Maddalena, si è svolto il Consiglio comunale. L’opposizione ha manifestato il disappunto sul Waterfront, un progetto che sarebbe potuto andare avanti nel suo iter già avanzato e che, invece, ha subito uno stop.

“Questo perché si sta ancora pensando ad un altro sito per lo sbarco dei traghetti, diverso da quello previsto nel progetto del Waterfront, Punta Chiara. Fare il bene di questa comunità significa anche portare avanti i progetti iniziati da altre amministrazioni, in quella inevitabile continuità amministrativa, invisa e rinnegata dai politici di turno ma, a volte e soprattutto quando si parla di grandi opere pubbliche, inevitabile”. affermano i consiglieri Annalisa Gulino, Alberto Mureddu e Rosanna Giudice.

Il secondo punto all’ordine del giorno dello stesso Consiglio, trattava diverse variazioni di bilancio, le più cospicue e preoccupanti, a giudizio dell’opposizione, riguardano le maggiori spese sostenute da La Maddalena Ambiente: 88mila euro per l’aumento dei costi del carburante, 27mila euro per il servizio portuale di ritiro dei rifiuti, 220mila euro per un non meglio precisato aumento dei flussi turistici e aumento delle tariffe di smaltimento.

“Più di 330mila euro che il Comune dovrà prelecare dalle proprie casse e che sono, quasi per intero, conseguenza delle scelte politiche volute dall’amministrazione Lai – proseguono i consiglieri di opposizione -. Parliamo dei servizi di raccolta aggiuntivi dedicati ad alcune categorie di attività commerciali, in particolare il ritiro di tutte le frazioni tutti i giorni, una spesa folle. Erosi anche gli utili che solitamente faceva La Maddalena Ambiente e che ammontavano a 200mila euro circa, utili che avrebbero potuto compensare l’aumento del costo del carburante, senza gravare ulteriormente sulle casse comunali. E allora ci chiediamo, a proposito di spese folli, ad esempio, che fine abbiano fatto i famosi panda, acquistati ad inizio anno, per 70mila euro e quale utilità abbiano avuto”.

“Il pericolo concreto è che, queste maggiori spese, si tradurranno quasi certamente, in un aumento della Tari per il prossimo anno, i maddalenini saranno costretti a contribuire per i maggiori costi per scelte politiche scellerate che, innegabilmente, non hanno comunque garantito un miglior servizio“.

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