Chiusa la casa accoglienza Suor Nicoli a La Maddalena, che fine hanno fatto i suoi inquilini?

La situazione dopo la chiusura.

Dopo la decisone costretta di chiudere la casa di accoglienza Suor Nicoli, avvenuta la scorsa settimana a causa di problemi gestionali ed amministrativi, sei persone ospitate dalla struttura si sono ritrovate nuovamente per strada. Persone sfortunate, malate, povere e senza una famiglia che li possa accudire.

Alcuni di loro si sono dovuti adattare alla strada, cercando un riparo dalle avverse condizioni metereologiche degli ultimi giorni, aggravate dal freddo, dal vento e dall’umidità persistente. C’è chi è stato accolto da un amico e chi ha trovato riparo nei bagni dei giardinetti pubblici di Due Strade e chi nel sottoscala dell’Oasi Serena. Situazioni, queste, provvisorie e precarie che necessitano di un intervento risolutivo in aiuto di queste persone. 

Dopo diverse segnalazioni, il vice sindaco Massimiliano Guccini, insieme ai consiglieri Alberto Mureddu e Arianna Carola, e con l’aiuto del 118 e dei Vigili Urbani, hanno cercato di portare via dalla strada una di queste persone,  che ormai da giorni viveva in uno stato di totale degrado tra spazzatura, escrementi, topi e il freddo. Una persona con una pensione, ma che avrebbe scelto di vivere come clochard, chiudendo dunque ogni tipo di rapporto con la propria famiglia. Una persona con gravi problemi di dipendenza da alcol e che necessita l’aiuto da parte di una struttura apposita.

Attualmente è ricoverato al Paolo Merlo dell’isola fino a quando le sue precarie condizioni di salute non miglioreranno e si stabilizzeranno. Dopo di che, è chiaro che l’uomo avrà bisogno dell’assistenza dei servizi sociali, per non finire di nuovo nel tunnel degradante della strada.

Come lui, anche altre persone hanno di questi problemi di dipendenza, chi dall’alcol e chi da altre sostanze, ma ci sono anche quelle persone sfortunate che si trovano in una situazione difficile a causa di problemi di salute o per via di qualche situazione della vita. Tra queste, chi ha problemi di salute, attualmente è ospitato presso l’appartamento della Caritas. Nel frattempo, i sacerdoti isolani stanno lavorando insieme alle autorità civili affinché la casa Suor Nicoli possa essere riaperta il prima possibile. 

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