Tra libera circolazione, autonomia e continuità in attesa della nuova ordinanza

Verso la nuova ordinanza della Regione.

Oggi ho letto sui quotidiani che la Regione è al lavoro per emettere la nuova ordinanza relativa all’emergenza in corso nella quale, oltre a varie misure preventive, intende proporre una riduzione dei collegamenti per l’Isola. Sarebbe forse la terza volta che ci prova.

Sembra che il governo sia contrario perché, a suo avviso, tale norma andrebbe in contrasto con il principio di libera circolazione delle persone. Da nativo che lavora e vive spesso in “continente” mi sono chiesto: ma quel principio, in tempi di normalità, è davvero rispettato? La libera circolazione, la continuità territoriale, sono veramente garantite ogni giorno dell’anno?

Per un sardo, relazionarsi col resto d’Italia non è mai semplice. Quello che dico sempre ai miei amici è che non si tratta di tempistiche. Se vivessi a sud e lavorassi a Milano saprei in ogni momento che, per raggiungere la città, mi basterebbe prendere l’auto, a qualsiasi ora. Dalla Sardegna, invece, è tutta un’altra cosa. Ci sono le partenze che non hanno mai orari fissi, quelli che invece hanno i treni, per cui è difficile pianificare sul lungo periodo. Nemmeno i costi di viaggio sono sempre gli stessi, perché variano a seconda della stagionalità (ed è strano perché una nave o un aereo non sono alberghi, sono vettori). Anche la frequenza è penalizzante, perché dilata i trasferimenti, rende impossibile ad esempio fare una riunione a Milano in giornata senza considerare il pernottamento.

E allora penso che, se potessi alzare la mano ed esporre il mio punto di vista direi al Governo: lasciate fare alla Sardegna in questo caso. È un’isola e una Regione Autonoma, è evidente che abbia più cognizione delle sue esigenze e che abbia il diritto di soddisfarle, per l’appunto, in autonomia.
Lasciatela fare perché non ci sono velleità di chiusura, anzi.
Tutti vorremmo poter fare il pranzo a Verona ed essere a casa per lo spuntino.

Poi, quando questa emergenza sarà passata (speriamo che succeda domani), proporrei di aprire un tavolo per garantire la libera circolazione delle persone da e per la Sardegna. Questa volta per davvero. Magari con una partenza all’ora, un costo fisso (come i treni), la possibilità di sottoscrivere gli abbonamenti mensili, sicuramente una maggiore rapidità. Perché tutti noi desideriamo circolare liberamente. Ma non per forza in questo periodo.

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