Lu Naracu -Putzolu, a Telti un nuraghe ancora da scoprire

Non è mai stato oggetto di una campagna di scavi.

Il nuraghe Lu Naracu-Putzolu, sito in comune di Telti, sorge su di un rilievo rivolto verso la piana di Olbia, al lato della S.S. 127 all’altezza del km 9,700, per chi proviene da Olbia.

Edificato su terreni di natura granitica; il paesaggio circostante presenta rilievi collinari e la vegetazione comprende sughere, macchia mediterranea, pascoli. Tutt’attorno vi sono terreni marginali all’utilizzazione agricola destinabili alle colture di foraggi e cereali, che probabilmente venivano utilizzati in maniera tale da garantire un sufficiente sfruttamento sia agricolo che pastorale, atto ad assicurare la sopravvivenza degli abitanti già in età nuragica.

Si tratta del monumento preistorico meglio conservato del Comune di Telti, anche se risulta nascosto dalla vegetazione e molte parti sono crollate.

Si può intravvedere un ingresso, nascosto da una grossa pianta di lentischio, attraverso il quale si accede ad una piccola camera circolare interrata e con copertura a tholos che presenta sulla sinistra una piccola apertura su un altro ambiente. Di fronte si nota la parte superiore di un altro piccolo passaggio, ciò fa pensare che il piano originale fosse più in basso di quello visibile oggi.

Questo nuraghe è stato identificato  come  misto, con le caratteristiche dei nuraghi a corridoio e di quelli a tholos, peculiarità abbastanza diffusa in Gallura. All’esterno si notano ancora dei filari di pietre che costituivano sicuramente la struttura muraria del monumento formato da massi granitici di medie e grandi dimensioni, lavorati sul lato esteriore e disposti a filari più o meno regolari; l’ingresso principale non è stato individuato.

Oggetto di studio e ricerche da parte di alcuni illustri studiosi a partire dall’ottocento sino a giorni nostri. Queste analisi non sono state, però, seguite da alcun intervento di scavo archeologico, perciò non si possiede alcun dato scientifico per poterlo datare esattamente e attribuirgli una sicura funzione. Viene, comunque, collocato tra l’età del Bronzo e l’età del Ferro (1600-900 a.C.).

 

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