Alluvione di Olbia, l’impegno del ministro Delrio: “Finiremo tutte le opere”. La fiaccolata nelle vie del fango

Il ministro delle Infrastrutture parla delle opere mancanti dopo l’alluvione.

Parla di “risposte concrete” e del dovere di “onorare il grave lutto che ha colpito la Sardegna” con l’alluvione di quel 18 novembre 2013, che devastò Olbia e la Gallura e causò 19 vittime. “Nel modo migliore possibile” e cioè “di completare tutte le opere” rimaste in sospeso. Nel giorno del quarto anniversario della devastazione del ciclone Cleopatra, partecipando all’inaugurazione della nuova caserma della Guardia di Finanza di Olbia, il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio usa la forza della determinazione per rispondere a quanti gli chiedono conto della situazione dei ritardi della ricostruzione.

Proprio mentre la Procura di Tempio Pausania ha deciso di aprire un nuovo fascicolo d’inchiesta sui cantieri del ponte della strada di Monte Pino e per gli altri interventi incompiuti. “La questione di Monte Pino è molto complessa – ha risposto Delrio -. Ha subito diverse vicende, ricorsi. Adesso dovrebbe essere veramente agli sgoccioli. Entro l’anno saremo in grado di dare risposte concrete per la risoluzione del ponte”. Proprio su quel ponte, crollato a causa dell’alluvione, persero la vita tre persone e dopo quattro anni là è tutto fermo ancora come allora.

Ieri sera Olbia ha ricordato le vittime dell’alluvione e quei tagici giorni successivi con una fiaccolata, che è partita alle 20.30 da via Aspromonte, davanti alla chiesa di Sant’Antonio. Ci furono 2700 sfollati e più di 600 milioni di euro di danni.

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